Ponza, aggressioni, furti e risse: vandali adolescenti. L’isola si ferma per protesta

Ponza: aggressioni, furti, risse. Vandali adolescenti e l’isola si ferma per protesta
Ponza: aggressioni, furti, risse. Vandali adolescenti e l’isola si ferma per protesta
di Giovanni Del Giaccio
Sabato 1 Agosto 2020, 00:22 - Ultimo agg. 10:10
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I video e le immagini corrono veloci sui social e sono inequivocabili. Dal bagno all’interno del porto - con il rischio di essere colpiti da qualche elica - al tentativo di togliere la bandiera dal municipio. Non c’è fine alle notti “brave” di Ponza, ai ragazzini che nell’ultima settimana di luglio sembrano essersi impadroniti dell’isola senza che nessuno riesca a controllarli. Non si spiegherebbero altrimenti le risse, con tanto di video postati su internet, le botte al barcaiolo che aveva provato a evitare i tuffi al rientro da Frontone, chi si arrampica sulla torretta della luce di segnalazione del porto, chi prova a salire sull’aliscafo ormeggiato o i cori “lavali con il fuoco” rivolti evidentemente ai residenti di Ponza. Cantati a squarciagola in piena notte, senza alcun distanziamento sociale, proprio di fronte alle caserme delle forze dell’ordine. Impuniti. 

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In tutto questo che un ragazzo di 16 anni sia finito in coma etilico diventa quasi un dettaglio. Né è servita, finora, la protesta dei taxisti e della cooperativa barcaioli. I primi si fermano a mezzanotte, quando i ragazzini escono e vanno a “prendersi” l’isola da Corso Pisacane alla spiaggia di Santa Maria, i secondi dopo le 17 non fanno più viaggi da Frontone in porto. Motivo? Basta - anche qui - vedere i video circolati. Ma chi sono? Poco più che adolescenti, uniti a qualcuno che è andato come ogni anno a festeggiare il diploma. Ragazzi di Roma e di altre province del Lazio che sarebbero andati a Ibiza o Formentera, forse, se non ci fosse stato il Covid e che invece hanno scelto il turismo di “prossimità”. E senza controlli, o quasi.

Sono arrivati una decina di carabinieri in più, ci sono state identificazioni, segnalazioni sul possesso di stupefacenti, qualche denuncia. Anche la Finanza ha svolto verifiche ma le scorribande sono proseguite indisturbate. Ogni notte. Al punto che si aspettano - sperando non accada l’irreparabile - oggi e domani, quando la stragrande maggioranza dei ragazzi terminerà la vacanza.

Il sindaco, Francesco Ferraiuolo, un politico navigato, in sella dagli anni ‘90, ribadisce una specie di karma: «Io non posso militarizzare l’isola ho chiesto più controlli, sono arrivati, questi episodi purtroppo si ripetono ogni anno e il discorso parte dall’educazione dei ragazzi, dalla mancanza di senso del limite».

Come quello di non curarsi - per esempio - delle case prese in affitto e danneggiarle. Nella sorta di “tutti contro tutti” finiscono sotto accusa agenzie immobiliari e chi vende alcolici a minori. «L’isola è piena, come tutte le località turistiche del Lazio - dice Stefano Vertice, titolare di un’agenzia e delegato al turismo della Federazione italiana agenti immobiliari professionali - chi si affida a me e ai colleghi sa che ci preoccupiamo delle case prima, durante e dopo gli affitti. Registriamo chi arriva, controlliamo quante persone ci sono, ci facciamo lasciare la cauzione, se fanno schiamazzi interveniamo. Chi invece affitta da privato con qualche annuncio su internet poi ne paga le conseguenze e dispiace, perché nella stagione della riscoperta delle case in affitto al mare certe cose non fanno bene».

FUORI DALLE REGOLE
L’ex sindaco, Piero Vigorelli sottolinea: «I rampoli della Roma bene, mentre più spesso sono dei borgatari non solo romani, sono soliti venire a Ponza a luglio per fare il quarantotto, lo si sa da anni ma se non ci si organizza ecco i risultati». Per la neuropsichiatra infantile Giada Lauretti: «I giovani che stanno creando scompiglio a Ponza sembrano vivere al di fuori delle regole, come già è accaduto in passato, ma in quest’estate del post-lockdown non sembrano neanche preoccupati di rispettare il distanziamento sociale. In adolescenza c’è una propensione a sfidare il rischio per la particolare fase di sviluppo in cui si trova il cervello, la spinta alla gratificazione e i comportamenti che vanno oltre le regole, inoltre, aumentano quando si frequenta il gruppo dei coetanei. Il periodo di lockdown ha impedito quest’esplorazione per cui la nuova fase di ripresa può, in alcuni casi, essere da loro affrontata con un’eccessiva bramosia di divertimento in compagnia senza curarsi del pericolo del contagio».
 


 

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