Rapina in banca a San Donato, tre condanne a 10, 8 e 7 anni

Rapina in banca a San Donato, tre condanne a 10, 8 e 7 anni
di Elena Ganelli
Venerdì 10 Giugno 2022, 11:39
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Pesante condanna per i tre uomini, tutti di origine siciliana, autori della rapina ai danni della filiale della Cassa rurale e artigiana dell'Agro Pontino di Borgo San Donato. Salvatore Sturniolo, Orazio Bafumi e Luca D'Antonio sono stati condannati rispettivamente a 10, 8 e 7 anni di carcere al termine del processo con rito abbreviato davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Cario.

Il colpo, che aveva fruttato 80mila euro, era stato messo a segno il 26 luglio 2019 quando due uomini avevano fatto irruzione nella sede dell'istituto di credito sulla Migliara 47 in territorio del Comune di Sabaudia con il volto coperto e armati di un taglierino. I rapinatori avevano minacciato i dipendenti con l'arma e si erano fatti consegnare dal cassiere il denaro contante, poi erano fuggiti a bordo di un motorino abbandonato poi a Sabaudia.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Valentina Giammaria e condotte dalla Squadra Mobile di Latina con la collaborazione dei colleghi delle Squadre Mobili di Roma, Catania e Siracusa, avevano portato, nell'ottobre 2021, all'arresto di Orazio Bafumi, Salvatore Sturniolo e Luca D'Antonio, tutti e tre di Catania. Per arrivare a loro erano stati determinanti i filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza dell'istituto di credito oltre alle testimonianze dei presenti e a una serie di particolari accertamenti tecnici che avevano consentito di stabilire la presenza degli imputati proprio nella zona della rapina.

Grazie alle immagini era stato possibile ricostruire come Sturniolo e D'Antonio fossero coloro che materialmente avevano compiuto la rapina mentre Bafumi è stato considerato la mente del colpo, colui che lo aveva pianificato organizzando anche il soggiorno dei complici in un bed&breakfast della zona, fungendo quindi da palo durante l'azione e poi da autista della vettura utilizzata, in una seconda fase, per la fuga dalla provincia pontina e il ritorno in Sicilia.

Il gip Giuseppe Molfese aveva dunque disposto la custodia cautelare in carcere per Bafumi e Sturniolo, mentre D'Antonio, era stato sottoposto ai domiciliari a Catania. Ieri il processo con rito abbreviato per poter usufruire dello sconto di un terzo della pena. Il gup Cario ha accolto le richieste del pubblico ministero Valentina Giammaria condannando Sturniolo a 10 anni di reclusione, Bafuni a 8 e D'Antonio a 7 riconoscendo agli imputati, che sono tuttora detenuti, l'aggravante della recidiva.

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