Latina, tre persone rinviate a giudizio per la morte di Doriano Romboni al circuito Il Sagittario

Latina, tre persone rinviate a giudizio per la morte di Doriano Romboni al circuito Il Sagittario
di Elena Ganelli
Mercoledì 16 Dicembre 2020, 12:29
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A distanza di più di sette anni da quel tragico incidente tre persone sono state rinviate a giudizio per la morte di Doriano Romboni, il 45enne pilota di La Spezia deceduto sul circuito motociclistico de Il Sagittario a Latina il 30 novembre 2013.


Nell'udienza celebrata ieri mattina davanti al giudice per l'udienza preliminare Giorgia Castriota hanno parlato i legali delle tre persone chiamate a rispondere di omicidio colposo in concorso: si tratta di Sandra Temporini, 56 anni, di Latina nella sua veste di amministratore delegato della società Il Sagittario Srl' titolare del circuito motociclistico; di Gennaro Caccavale, 66 anni, napoletano e Adamo Leonzi, 66 anni di Francavilla al Mare, rispettivamente ispettore e coordinatore del Comitato impianti della Federazione moto. Secondo la Procura di Latina la prima avrebbe «omesso di adottate tutte le cautele necessarie alla gestione dell'impianto per impedire il superamento dei limiti di rischio connaturati alla pratica sportiva»; mentre agli esponenti federali viene contestato di «non aver rilevato le discrepanze tra i dati riportati nella planimetria della pista allegata alla richiesta di omologazione e nel non aver prescritto protezioni in corrispondenza del tratto a rischio».


Quel giorno Romboni, vincitore di sei Gran premi nel Motomondiale tra classe 125 e classe 250, si trovava nel capoluogo pontino per partecipare al Sic Day, manifestazione in ricordo di Marco Simoncelli e organizzata per raccogliere fondi per la fondazione nata in sua memoria. Mentre percorreva il tracciato durante alcuni giri di prova il pilota aveva perso il controllo della sua supermotard durante un cambio di direzione, in un punto in cui due tratti inversi della pista corrono paralleli rimanendo aggrappato al manubrio ed era quindi stato letteralmente trascinato sulla pista per poi finire la sua corsa contro un'altra moto.

Gravissime le lesioni riportate: dopo i primi soccorsi prestati a bordo pista il 45enne era stato trasportato con l'eliambulanza presso l'ospedale Santa Maria Goretti dove era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa ma purtroppo non ce l'aveva fatta ed era morto qualche ora dopo.


L'indagine aperta dalla Procura di Latina si è concentrata soprattutto sul mancato rispetto delle misure di sicurezza e l'omologazione del circuito ed è arrivata alla conclusione che esistevano difformità fra i dati riportati nella planimetria e la richiesta di omologazione oltre all'assenza di barriere amovibili in alcuni punti del tracciato, barriere che forse avrebbero potuto salvare la vita di Romboni. Ieri mattina al termine della camera di consiglio il gup ha rinviato a giudizio i tre imputati: il processo inizierà il 15 aprile 2021 davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina Fabio Velardi.
Nel procedimento si sono costituiti parte civile i familiari del pilota: la moglie e le due figlie ancora minorenni del campione sono rappresentate dall'avvocato Caterina Caterino mentre i genitori e il fratello sono rappresentati dall'avvocato Sara Parizzi.

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