Video rap per il clan, scatta l'arresto per Valentina Travali

Valentina Travali
Valentina Travali
Marco Cusumanodi Marco Cusumano
Giovedì 11 Marzo 2021, 07:52 - Ultimo agg. 10 Luglio, 18:22
3 Minuti di Lettura

E' costato caro a Valentina Travali il video rap inneggiante al clan girato nel quartiere Q4 a Latina. La donna, che appare all'inizio della clip mentre conta dei soldi, è stata arrestata stamani dagli uomini della Squadra Mobile diretti da Giuseppe Pontecorvo.

La misura è scattata come aggravamento degli arresti domiciliari in quanto, con le riprese del video, Valentina Travali ha violato le restrizioni imposte. Per questo il giudice ha disposto la detenzione in carcere.

"Le riprese - spiega la Questura di Latina - sono state effettuate presso l’abitazione dell’indagata, fra il 23 ed il 25 febbraio 2021, e dunque in violazione delle prescrizioni che le erano state imposte dopo l’esecuzione dei provvedimenti cautelari, avendo comunicato con almeno cinque persone entrate all’interno dell’abitazione dove la Travali si trovava agli arresti domiciliari".

Inoltre la polizia ha trovato in casa della Travali una penna pistola calibro 22 con un bossolo all’interno dell’arma e un centinaio di cartucce di vario calibro. Gli accertamenti tecnici hanno evidenziato che la penna pistola è perfettamente funzionante, classificata secondo la normativa come "arma tipo guerra e arma clandestina".

Stamani in casa della Travali sono stati trovati anche 5 grammi di cocaina e 50 di sostanza da taglio. 

IL VIDEO

La polizia aveva immediatamente chiesto la rimozione del video a Youtube, il gestore è intervenuto in meno di 24 ore eliminando il filmato che stava rapidamente circolando attraverso la piattaforma.

In un giorno, prima della rimozione, il video ha raccolto oltre duemila visualizzazioni, ma soprattutto è rimbalzato tra social e chat. Nella clip si vedono diversi ragazzi giovanissimi, alcuni con il volto coperto da passamontagna.

Le parole corrono veloci su immagini inquivocabili, oro e soldi in quantità, contanti spartiti come avviene nei clan al termine di rapine, estorsioni o spaccio di droga.

Più che finzione, gli investigatori ritengono che si tratti di un filmato di solidarietà dopo gli arresti avvenuti pochi giorni prima nell'ambito dell'operazione "Reset" che ha colpito ancora una volta la famiglia Travali che gestiva insieme ai Di Silvio il traffico di droga.

Il video, non a caso, è girato ai "Palazzoni", come tutti chiamano le case popolari nel quartiere Q4. Qui i Travali avevano il loro quartier generale, qui gestivano lo spaccio di droga attraverso una fitta rete di pusher di fiducia legati al clan criminale.

«Rispetto la strada, faccio una rapina a mano armata… no contatti, solo contanti… c’ho un amico e di sicuro non è pentito». Questo il tenore del brano rap che sottolinea il "tradimento" dei pentiti, ormai 4, che hanno consentito alla polizia di scardinare il clan Di Silvio e la famiglia Travali.

«Se sei in zona mia faccio bang bang bang», o anche «c'ho in mano un fero pronto, siamo cresciuti nella fame, tra coltelli e lame», urlano i rapper. E ancora «Latina è cosa nostra», in riferimento al potere del clan.

Che il video non sia una semplice bravata, come spesso si liquidano frettolosamente episodi analoghi, ne è convinto il capo della Squadra Mobile di Latina, Giuseppe Pontecorvo: «Non bisogna continuare a definirle bravate perché sono messaggi gravi, con riferimenti espliciti a rapine e spartizione di denaro nell'ambito dell'attività criminale dei clan». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA