Gentile Direttore,
appena un anno è passato e l’Afghanistan sta “recuperando” quanto negli anni di commissariamento da parte dell’ONU gli avevano sottratto. Tra le tante cose, parliamo della reintroduzione del burqa nell’abbigliamento femminile che riporta indietro le lancette della storia, ripristinando e rendendo obbligatoria un’usanza a dir poco mortificante. Per legge - con terribili sanzioni per chi trasgredisce - le donne devono coprirsi da capo a piedi con un telo, fornito di un paio di fessure per gli occhi, null’altro che faccia capo alla femminilità. Pene severissime, per chi cerca di ostentare qualcosa che possa richiamare l’attenzione! Roba di cui servirsi, o roba privata, ad uso e consumo del padre padrone; del fidanzato geloso, o del marito contrattato!
Luigi Antonio Gambuti
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Caro Luigi Antonio,
condannare l’imposizione del velo in Afghanistan come in altri Paesi islamici mi pare scontato.
Federico Monga