Aggressioni ai medici, la polizia unica difesa

Aggressioni ai medici, la polizia unica difesa
Venerdì 11 Giugno 2021, 23:55
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Gentile direttore, gli ultimi assalti avvenuti al Cardarelli destano ancora una volta sconcerto e preoccupazione. È giusto, di fronte a tali atti di violenza, avviare una svolta culturale come sostiene il manger Longo. Sono altresì indispensabili azioni concrete perché il Cardarelli, coi suoi medici e infermieri, venga messo nella serena condizione di curare, e curare bene, tutti i pazienti, di pronto soccorso e di elezione. Il Mattino giustamente evidenzia la necessaria riorganizzazione della rete dell’emergenza e della tanto ambita convenzione: Policlinici universitari e Servizio sanitario regionale, per alleggerire la pressione sul Cardarelli. Sono punti problematici da affrontare, ma la Regione Campania negli anni non è stata ferma, ha operato con tanta lungimiranza da licenziare una importante legge, forse emendata ma mai abrogata, sulle giuste questioni sollevate dal Mattino. Legge regionale 11 gennaio 1994, n. 2 (Istituzione del sistema integrato regionale per la emergenza sanitaria). Si riparta da qui.

Raffaele Reina

Caro Raffaele, purtroppo in Italia succede spesso che le leggi rimangano buone intenzioni.

Così è avvenuto anche per la norma che dovrebbe tutelare i medici dalle aggressioni e che ha previsto l’aggravante penale per atti di violenza. Almeno questa è la tesi del presidente dell’Ordine dei medici Bruno Zuccarelli. Al Mattino ha denunciato la scarsa applicabilità del giro di vite sia per le pene che per le sanzioni in denaro. Insomma nei fatti la legge non ha dato benefici. La legge regionale sull’allargamento della rete di pronto soccorso, invece è lettera morta. L’Università Vanvitelli ha annunciato che si adeguerà aprendo un suo pronto soccorso al vecchio Policlinico. Ma quando lo vedremo? Tutto tace ancora dalla Federico II e dal Nuovo Policlinico che potrebbe davvero alleviare e ridistribuire il servizio delle emergenze. In ogni caso gli episodi di violenza contro il personale sanitario, purtroppo, si possono contrastare solo ripristinando i drappelli di polizia. Altre soluzioni, organizzative e di buon senso, non funzionano di fronte alla violenza e all’ignoranza di chi devasta un reparto ospedaliero. 

Federico Monga

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