Napoli doveva amare di più il suo figlio Lorenzo Insigne

Napoli doveva amare di più il suo figlio Lorenzo Insigne
Martedì 17 Maggio 2022, 08:00
2 Minuti di Lettura

Gentile Direttore,
non volevo più andare al Maradona quest’anno per le ultime delusioni del Napoli che non riesce più a vincere lo scudetto. Arriviamo ad un certo punto e poi il Napoli si sgonfia. Ma insieme a mia moglie domenica ho deciso di andare allo stadio per salutare Lorenzo Insigne. Ero rimasto male alla sua decisione di andare al Toronto, ma poi me ne sono fatto una ragione. L’ho applaudito quando ha salutato noi tifosi e mi sono messo anche a piangere come lui. Mi sono convinto che chi gioca nel Napoli ed onora la maglia non spezza mai il rapporto con la maglia azzurra e la nostra città. Finora solo Higuain ha tradito, secondo me, il Napoli. Ma tutti gli altri, Hamsik, Callejon ed ora Insigne sono sempre nel nostro cuore. Napoli è magica, giocare con il Napoli è un onore per chi lo fa!

Giuseppe Esposito
Napoli

Caro Giuseppe,
parliamo chiaro: non ho mai compreso chi, tra i tifosi del Napoli, contestava Lorenzo Insigne. Non mi è mai piaciuto quel soprannome, che correva di bocca in bocca e sarà arrivato anche alle orecchie del campione, tratto dalle sue origini di ragazzo di provincia.

Ma come si può malignare su un napoletano vero? Su un tifoso del Napoli fino al midollo che ha giocato sempre in maglia azzurra dalle giovanili alla fascia di capitano della prima squadra? Su un ragazzo che ha coronato il sogno di migliaia di giovani partenopei? Perché succede questo a un bravo ragazzo tutto casa, famiglia e campo di allenamento? Forse perché Napoli ama i suoi figli ma fino a un certo punto? Forse perché Napoli accetta il successo ma fino ad un certo punto? Il racconto del rapporto tra Insigne, i tifosi e Napoli va oltre il calcio. Ci dice molto delle luci (molte) e delle ombre (poche) che questa città è destinata a portarsi dietro. Ci dice tanto del pesante fardello di una storia forse troppo grande, dagli anni Ottanta in poi anche nel calcio, per essere retto o almeno vissuto con maggiore serenità. Insomma Insigne è Napoli e lo sarà per sempre. Mi auguro con quella serenità che al San Paolo non sempre gli è stata concessa e che avrebbe meritato. 

Federico Monga

© RIPRODUZIONE RISERVATA