Gentile Direttore,
esisterà un modo per curare il calcio Italiano? il valore dei calciatori non è più legato all’effettiva bravura in campo, ma al bisogno di una società calcistica di aggiustare i conti. E sovente infatti che le squadre di calcio che acquistano il cartellino di un calciatore, cioè il documento che vincola quel calciatore alla società per un periodo ti tempo, in genere non più di 5 anni registrano nel bilancio quel costo distribuendolo per la durata del contratto, attraverso il procedimento contabile dell’ammortamento: se per esempio una squadra compra un calciatore a 50 milioni di euro e gli fa un contratto di 5 anni, quel calciatore nel bilancio ha un costo di 10 milioni di euro ogni anno. Per coprire questo costo alcune squadre vendono o scambiano dei giocatori aumentando il valore del loro cartellino: così nell’immediato mettono un bel segno più nel bilancio ma poi negli anni a seguire si devono accollare l’ammortamento e sono costrette a nuove plusvalenze per recuperare i soldi degli ammortamenti, precipitando in un circolo vizioso in cui la nuova plusvalenza copre la vecchia, come un cane che si morde la coda.
Almerico Pagano
Scafati
Caro Almerico,
la plusvalenza in una azienda normale è il segno dell’efficienza.
Federico Monga