Dopo la socialità abortita noi sogniamo le tavolate

Dopo la socialità abortita noi sogniamo le tavolate
di Federico Monga
Giovedì 10 Giugno 2021, 08:00
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Gentile Direttore,
ogni tanto, soprattutto in questo periodo di ripresa post- Covid, spuntano problematiche che, secondo me, sono marginali. Uno di queste è rappresentata dalle tavolate nei ristoranti. Mi permetto di dire che senza tavolate si può tranquillamente vivere. Le tavolate danno un aspetto non certo elegante ai locali. Unire due o più tavoli, in ambienti non molto spaziosi, crea innanzitutto difficoltà nel servizio. I commensali situati alle estremità non possono conversare, a meno che non urlino, come spesso accade. Il servizio non può essere simultaneo. In un tavolo di dieci persone e ci sarà sempre chi mangia o ha già finito e chi invece guarda speranzoso l’arrivo del cameriere. Non ne parliamo delle pietanze a centrotavola, che non arrivano a tutti: vi sarà’ sempre qualcuno che ne riceve due ed un altro che non ne riceve nessuna. Per concludere, viva i tavoli a quattro! E lei che ne pensa?

Dott.Giuseppe Gallo
Napoli

Caro Giuseppe,
mi perdoni ma io dopo un anno e mezzo di socialità abortita sono per la tavolata.

La bramo. Quanto mi manca un po’ di sano e gioioso baccano. Al ristorante, come alla stadio. Le confesso che ho avuto nostalgia anche un po’ del traffico cittadino dopo mesi di strade deserte. E allora come non posso non sognare la serata in osteria, con la tovaglia a scacchi, il vino fresco nella caraffa, gli amici che arrivano alla spicciolata, l’aggiungi un posto a tavola, la cravatta allentata, il tirar tardi, il cameriere che richiama all’ordine perché c’è sempre chi cambia idea quattro volte, la fritturina al centro per iniziare, i brindisi tutti assieme, i menestrelli, come avviene a Napoli, che arrivano per la cantata e la serenata al tavolo affianco della comitiva straniera, il conto alla romana alla fine e poi le chiacchiere sul marciapiede. Non sarà elegante, ha ragione, ma ora abbiamo bisogno e voglia di stare insieme. L’unico freno deve essere sanitario. Se i medici ci dicono che non ci sono rischi, allora, viva la tavolata. Siamo stati troppo tempo distanti e in silenzio. 

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