De Luca, il battutismo ​e il rischio ologramma

De Luca, il battutismo e il rischio ologramma
di Federico Monga
Giovedì 1 Luglio 2021, 08:00
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Gentile Direttore,
le premetto che non sono campano di nascita, ma adoro incredibilmente tutto quello che riguarda la nostra bella Campania. Devo dirle, però, che mi addolora non poco tutto quello che si dice sulla nostra regione, spesso accusata ingiustamente. Ma non approvo anche certe espressioni, che apparentemente sono in difesa della Campania. Mi riferisco alle parole, ascoltate al Tg 1, del presidente Vincenzo De Luca, sulla questione vaccini, riferendosi al generale commissario per l’emergenza, Figliuolo. Lo ha definito sbrigativamente «quel generale con il medagliere». Secondo me si tratta di una espressione volgare nei toni e nella forma. Venga il signor Presidente qui in Friuli ad osservare cosa accade sulla rotta balcanica e quanto è impegnato il nostro Esercito!

Silvano Brunello Zanitti
Trieste


Caro Silvano,
la popolarità di Vincenzo De Luca, soprattutto fuori dalla Campania, è dovuta anche alle sue espressioni colorite: «i cinghialoni» che corrono sul lungomare senza mascherina durante il semilockdown, «il fratacchione» Fabio Fazio, «il lanciafiamme» contro i ragazzi che organizzavano le feste in pieno Covid.

Una popolarità che ha travalicato i confini italiani ed è arrivata addirittura sul profilo social di Naomi Campbell. L’inseguimento della battuta a tutti i costi però si porta dietro il rischio delle scivolone. E ironizzare sulle medaglie di un generale, con il quale si può anche non essere d’accordo, è stata la classica buccia di banana. Quelle medaglie Francesco Paolo Figliuolo le ha guadagnate in missioni in teatri di guerra dove si rischia la vita. Il battutismo può portare gli autori, a prescindere dalle loro capacità, a trasformarsi in ologrammi di se stessi. E allora non si distingue più il personaggio dalla persona reale. Un amministratore non è uomo di spettacolo e il passo verso la vittima di se stessi può diventare molto breve.

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