Fondi Ue, la guardia alta del «Mattino» sul Sud

Fondi Ue, la guardia alta del «Mattino» sul Sud
Martedì 16 Novembre 2021, 23:55
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Gentile direttore, faccio i complimenti al presidente Draghi per come sta gestendo il Pnrr per l’investimento di circa 220 miliardi di euro previsti dall’Ue per l’Italia. Mi riferisco alle riforme quali ad esempio quelle della Pa, invano invocata da Berlusconi circa una decina di anni fa e non attuata per l’opposizione degli altri partiti politici e quella sulla giustizia già proposta dal ministro Cartabia in bozza. Ho letto, però, che per il programma di investimenti per gli asili nido è stato adottato un criterio di assegnazione che aiuta i comuni più ricchi e penalizza quelli più poveri, aumentando così il divario tra nord e sud del nostro Paese contrariamente a quanto previsto nello stesso Pnrr. Si propone infatti di investire nel sud il 34% del totale dei fondi destinati dall’Europa all’Italia. Cosa pensa in merito?

Riccardo Marrocco
Napoli

Caro Riccardo, le devo, metaforicamente e bonariamente s’intende, farle una tirata di orecchie perché non ha letto bene il nostro giornale. Quella distorsione nei bandi per gli asili nido che, come denunciato dal nostro sempre molto attento Marco Esposito, favoriva i Comuni e quindi le aree più ricche è stato corretto.

Abbiamo dato notizia dell’intervento del ministro del Sud Mara Carfagna. L’episodio del bando asili nido, legato ai fondi del Pnrr, però ci suggerisce di tenere sempre la guardia alta. Perché troppo spesso, al di là dei principi nobili, in questo caso riequilibrare la spesa e i servizi a favore del Mezzogiorno, durante l’attuazione concreta delle norme si ottiene il risultato opposto. Insomma il diavolo si nasconde nei dettagli. E allora non possiamo per nulla cantar vittoria. Il Pnrr è stato solo impostato. È tutto da attuare. Non siamo nemmeno a metà del guado. E in corso d’opera il Mattino presterà molta attenzione che gli obiettivi promessi vengano davvero perseguiti. Per iniziare bisogna mettere i Comune del Sud nelle condizioni di poter concorrere, dotandolo rapidamente delle professionalità necessarie per partecipare alle gare. Altrimenti il gap con il Nord non sarà colmato nemmeno dopo la pandemia.

Federico Monga

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