Gentile direttore,
sono tra quelle persone alle quali non è piaciuta la scelta di rendere pubblico il video delle immagini dell’atroce schianto della cabina in cima al Mottarone. Quelle immagini che fotografano l’attimo esatto dell’incidente andavano tenute riservate. Avrei lasciato il video al solo esclusivo uso dell’inchiesta della magistratura, che dovrà stabilire le responsabilità. Ritengo che l’indiscriminata divulgazione del contenuto del video, per giunta amplificata in Rete, non renda il giusto rispetto alle vittime e ai familiari. Il dolore e la sofferenza sono ancora forti. Come anche il fatto che il video ormai pubblico acuisce ulteriormente il dramma. Per chi scrive la ricerca della vera «giustizia» deve trovare ancora spazio solo nelle aule dei Tribunali e non in Rete con dibattiti a dir poco inutili.
Nicola Campoli
Napoli
Caro Nicola,
da giornalista sono per rendere pubblico quasi tutto. E devo dire che le regole scritte e non scritte di questi ultimi anni hanno limitato di molto il racconto della realtà che, ahinoi, spesso, troppo spesso, è stata ed è cruda.