Gabibbo-Big Red, la lotta giudiziaria e l'ordinanza

di Striscia la notizia - Canale 5
Domenica 2 Dicembre 2018, 12:00 - Ultimo agg. 12:14
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In merito all'articolo uscito su Il Mattino di ieri dal titolo Gabibbo-Big Red, lotta (giudiziaria) tra pupazzi è doveroso fare delle precisazioni in merito alla sentenza emessa dalla prima sezione civile della Corte suprema di Cassazione a proposito del ricorso presentato da Ralph Carey in merito alla paternità del Gabibbo. Come si evince chiaramente dalla lettura della sentenza, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso principale di Ralph Carey, escludendo, il plagio e la contraffazione. Dopo 16 anni e sei gradi di giudizi, la Corte di Cassazione ha nuovamente confermato l'esclusione di qualsiasi plagio e contraffazione respingendo il ricorso di Carey, autore del bozzetto da cui sarebbe stato tratto il Big Red, muta mascotte di una squadra di basket della Western Kentucky University.

L'ordinanza ben spiega come il Gabibbo sia un'opera originale e creativa di Antonio Ricci. Affermare quindi che il Gabibbo costituisce un plagio del Big Red è falso e diffamatorio. L'ufficio legale di Mediaset ha dunque ricevuto ampio mandato per tutelare, in qualsiasi sede, il buon nome del Gabibbo, di Antonio Ricci e di Striscia la notizia. La Cassazione, infatti, ha soltanto rinviato parte del giudizio alla Corte di appello di Milano perché sia riesaminata l'ipotesi di una mera ispirazione tratta dal Big Red per la creazione del Gabibbo. Ciò considerando un'intervista ironica e paradossale rilasciata da Antonio Ricci a Novella 2000 nella quale, rispondendo a chi gli poneva il quesito sulla primogenitura del pupazzo di neve o sull'origine di un banalissimo blob, con i suoi usuali toni dissacratori sosteneva, tra l'altro, che il Gabibbo era figlio illegittimo dell'omino Michelin e di una ballerina del Muppets Show.



Troviamo strano che un valente avvocato come Barra Caracciolo non sappia queste cose. Che ci sia forse sotto qualcosa? Noi non vogliamo pensare male. Il Gabibbo aspetta sereno l'ulteriore giudizio della Corte di Appello di Milano, dove l'allora vicedirettore di Novella 2000, autore dell'intervista, potrà finalmente testimoniare. Il Vendicatore rosso è convinto che riuscirà a dimostrare, ancora una volta, la sua totale ragione anche per questa residua parte del giudizio. «Se c'è un'evoluzione», dice il Gabibbo, «io sono l'evoluzione del Gerrotorace (gen. Gerrothoraz), un anfibio estinto appartenente ai temnospondili, che visse nell'ultima parte del Triassico superiore (210-205 milioni di anni fa) quando i Gabibbi avevano la coda».

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Risponde l'avvocato Francesco Barra Caracciolo
L'ordinanza (non la sentenza come scrive in esordio Striscia) è da tutti consultabile on line. La bellezza della rete consente a tutti di valutare l' ordinanza, il mio articolo e il comunicato che in fac simile Striscia invia a tutti quelli che non leggono l' ordinanza come loro vorrebbero sia letta. In ogni caso repetita iuvant: che la questione non sia stata definitivamente risolta e che quindi in Appello Gabibbo possa battere Red Bullet (dimostrando che non vi è stata quell'altra forma di plagio di cui la Cassazione spiega bene l'esistenza ignorata dalla Corte d'Appello riformata), lo avevo chiaramente scritto e ripeto. E fa bene Striscia a non pensare male (salvo dirlo... ma la satira a volte è involontaria) perché della loro decennale querelle ho appreso due giorni fa studiando il Foro italiano.
P.s. grazie per il valente avvocato che detto da Striscia è un bel complimento.
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