Gentile Direttore, siamo in tempi di guerra e l’informazione dedica giustamente tempo e spazio all’approfondimento. Ma visti certi programmi tv, sono contento che giornali come il suo mantengano una linea di professionalità. Questa guerra è anche uno scontro tra blocco democratico e liberale occidentale e modello autocratico non solo dei russi, ma anche di cinesi e turchi. Per questo una buona informazione è preziosa, ora più che mai. Il modello democratico liberale è fragile e va aiutato con una buona informazione; in questo senso rivolgo a lei un appello per una corretta informazione non solo sulla guerra, ma anche su uno degli eventi fondanti della nostra democrazia: l’istituto del referendum. A breve si voterà, tra gli altri , su alcuni quesiti sulla Giustizia e lei sa quanto funzioni male l’apparato giudiziario. Non sono una risposta (io spero che la riforma Cartabia in discussione alle Camere riesca ad incidere sul serio) ma un pungolo al miglioramento, e un approfondimento su giornali come il suo può aiutare.
Piergiorgio Focas
Napoli
Caro Piergiorgio, in questi giorni a Napoli, dopo la sentenza su Bagnoli, abbiamo toccato con le mani e con il nostro portafoglio quanto sia necessaria una riforma del sistema giudiziario. Le parole di verità sono un moloch del giornalismo. Se si vuol far bene questo mestiere non bisogna mai confondere le nostre aspirazioni con quello che succede o che, molto probabilmente, succederà. E allora bisogna ammetterlo: anche questa volta rimarremo delusi. Molto difficilmente i referendum, promossi dall’inedita accoppiata Lega–Radicali, raggiungeranno il quorum. Allo stesso tempo il ruolo di stimolo che avrebbero potuto avere sarà sopraffatto se non cancellato dalle urne vuote. Il mancato raggiungimento del quorum, come è normale per quesiti così tecnici e non popolari come l’aborto e il divorzio, andrà a rafforzare l’armamentario, già molto solido in Italia, di chi nulla vuole cambiare. La riforma Cartabia ha sicuramente qualcosa di buono: aggiunge notevoli risorse alla macchina della giustizia. Per lo meno, di fronte all’accusa dei processi lumaca, cadrà la scusa della mancanza di uomini, donne e soldi.
Federico Monga