Il monopattino è il futuro
ma occorre più sicurezza

Il monopattino è il futuro ma occorre più sicurezza
Venerdì 25 Giugno 2021, 23:55
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Gentile Direttore, con il boom della mobilità dolce, i monopattini elettrici hanno invaso letteralmente le nostre città. Li troviamo posteggiati o abbandonati ovunque. Introdotti nel 2019 come mezzo ecologico, si sono diffusi a macchia d’olio. Ma da risorsa contro il traffico cittadino, si sono presto trasformati in un incubo per automobilisti e pedoni. Un pericolo per gli altri e anche per chi li conduce. Nel 2020 sono stati 120 i feriti gravi e una vittima. Nei primi quattro mesi 2021, 46 i feriti gravi e tre le vittime. L’ultima vittima è Miriam Segato, la trentunenne di Capalbio investita a Parigi da due ragazze a bordo di un monopattino elettrico. I monopattini in condivisione nelle grandi città ammonterebbero a 27.000 e oltre 125.000 quelli di proprietà. A mancare è una regolamentazione precisa. In Senato è approdato un Ddl sulla sicurezza dei monopattini. Tra le novità l’assicurazione obbligatoria, i limiti di velocità in base all’età, l’obbligo del casco e giubbetto ad alta visibilità e lotta alla sosta selvaggia. Lei che ne pensa? Sarà comunque il mezzo di locomozione del futuro?

Antonio Cascone

Padova

Caro Antonio, che il monopattino possa essere uno dei mezzi di locomozione urbana del futuro non ci sono dubbi.

Leggero e facile da trasportare. Se di proprietà, non è nemmeno necessario lasciarlo per strada a differenza delle biciclette. Può essere invece comodamente portato in ufficio e parcheggiato sotto la scrivania. Molto funzionali sono anche i monopattini pubblici condivisi. Funzionano bene, persino a Napoli dove le strade non sono proprio un biliardo. E obiettivamente possono abbattere costi di trasporto pubblico e inquinamento. Veniamo alle dolenti note: ovvero al comportamento di chi li utilizza e alla necessaria regolamentazione . Come sempre ci vorrebbe un po’ di autodisciplina e buon senso nei parcheggi e nella conduzione. Evitare marciapiedi e contromano, tanto per fare due esempi. Per quanto riguarda il casco, lo renderei obbligatorio ma solo per i veicoli che superano i 20 chilometri all’ora, in modo da non tarpare le ruote al servizio pubblico condiviso. Va da se, infatti, che se uno fosse obbligato a portare il casco la comodità verrebbe meno e le corse si ridurrebbero drasticamente. Infine, facciamo una scommessa. Quando tempo passerà prima che qualcuno proponga una “monotassa”? Io penso poco. Purtroppo.

Federico Monga

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