Il ricordo di Chiara e il dolore del Demiurgo

Il ricordo di Chiara e il dolore del Demiurgo
di Roberto Conte
Venerdì 9 Novembre 2018, 13:30 - Ultimo agg. 11 Novembre, 11:53
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Ci sono volte in cui gli esempi della vita sono così tristi che è doloroso anche raccontarli. Ma se il racconto può essere un insegnamento esemplare vale la pena impegnarsi nel farlo. È sicuramente il caso della storia di Chiara Siniscalchi. Antropologa, fotografa e una delle giovani anime de “Il Demiurgo”, l’altrettanto giovane compagnia teatrale irpina divenuta in pochi anni una delle più apprezzate compagnie italiane nel settore della narrazione teatrale dei siti culturali. Chiara avrebbe compiuto 34 anni tra pochi giorni ed invece oggi pomeriggio alle 18 la Chiesa dei SS. Margherita e Potito di Lauro, suo paese natale, ospiterà i suoi tanti amici per darle l’ultimo saluto. In un’epoca in cui la ricerca oncologica prova a crescere ogni giorno di più ci sono purtroppo ancora alcune tipologie di patologie che non si riescono a sconfiggere. Ed è un dolore ancor più straziante quando questo avviene su chi alla vita aveva ancora tantissimo da dare. Laureata, sempre con lode, prima in Beni culturali all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e poi in Discipline Etno-antropologiche alla Sapienza di Roma, Chiara si era specializzata in Beni Demoetnoantropologici (la sua grande passione) all’Università di Perugia dove il direttore, Giovanni Pizza, ancora oggi, scrivendo su Facebook, la ricorda come “uno degli allievi più brillanti della Scuola di Specializzazione con un occhio appassionato legato ad un cervello votato all’innovazione”. Dalle Grotte di Pertosa alla Reggia di Caserta l’occhio appassionato di Chiara ha fotografato negli ultimi anni alcune delle scene più belle delle rappresentazioni del Demiurgo, la compagnia che lei stessa aveva fondato nel 2012 con gli amici di sempre, Emilia Esposito e Salvatore Grasso, e con l’uomo che è stato il compagno di una vita troppo breve, il regista Franco Nappi. Sono passati esattamente sei anni dal ‘battesimo’ del Demiurgo al Castello Lancellotti di Lauro. Anche allora era Novembre. Poi ci sono state tante stagioni di successi e tanti ‘viaggi’ nella grande bellezza del patrimonio culturale di una regione che Chiara ha raccontato con le sue fotografie, tutte meticolosamente raccolte negli album che resteranno per sempre in rete nella pagina Facebook de “Il Demiurgo”. Il viaggio nell’Ade di Ulisse, l’amore struggente tra Romeo e Giulietta, le magie di Mary Poppins o la favola in chiave psicoanalitica di Alice nel Paese delle Meraviglie. Tutto affidato alla precisione organizzativa di Chiara e tutto documentato dal suo estroso occhio fotografico. Quando Chiara ha dovuto smettere di lottare mancavano pochi giorni all’ultimo spettacolo del Demiurgo. Stava arrivando Novembre. E tutto era pronto per ‘una strana storia’ quella del Dottor Jekil e del suo alter ego Mister Hyde. Una storia riscritta da suo marito Franco, l’amore di una vita, e ambientata proprio nel Castello del suo paese. Dove tutto nacque. Il suo spirito coriaceo le ha fatto pretendere che lo spettacolo non si fermasse anche senza di lei. Oggi, a due settimane dalla sua scomparsa, un tempo per nulla sufficiente a lenire il dolore della famiglia, è il suo Paese che si ferma per salutare Chiara. E lo fa insieme a tanti amici ed attori che verranno a Lauro apposta per lei. Anche il ‘suo’ Demiurgo oggi si ferma. Con la promessa di ripartire nel ricordo e con l’insegnamento di chi ha saputo seminare tanto nonostante il suo tempo sia stato troppo poco.








 
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