Gentile Direttore, la pandemia ha fatto tornare di attualità l’inflazione, che pareva ormai scomparsa nelle economie più avanzate del mondo. La crescita dei prezzi di beni e servizi ha effetti concreti sulla vita delle persone, perché se l’inflazione cresce si riduce il potere di acquisto della moneta come d’altronde già verificatosi con l’introduzione dell’euro: con la stessa quantità di denaro si può acquistare di meno rispetto a prima. Se i prezzi crescono velocemente, il denaro depositato sui conti correnti degli italiani, che oggi non offrono alcun rendimento, si svaluterà proporzionalmente al tasso d’inflazione. Se tutto diventa più caro i lavoratori chiederanno stipendi più alti. Se ci fossero aumenti salariali non sarebbe così male: sono stati fermi per anni e c’è un ritardo da recuperare.
Almerico Pagano
Scafati
Caro Almerico, il suo ragionamento fila fino a un certo punto. Vero è che l'inflazione era scomparsa da anni soprattutto perché veniamo, purtroppo, da anni di bassa crescita. Vero è che aumentando i prezzi si riduce il potere d'acquisto.
Federico Monga