Gentile Direttore Monga, vorrei essere ricco. E sa perché? Glielo spiego. Avrei voluto essere ricco tanto da poter spendere 92 milioni di dollari e aggiudicarmi il «Ritratto di giovane con tondo di santo» di Sandro Botticelli. Si tratta di una delle pochissime sue opere ancora in mano a privati. E sa cosa ne avrei fatto? L’avrei donata al museo di Napoli affinché la tenesse visibile per sempre, agli occhi dei visitatori. Così, quando qualcosa o qualcuno tra 1000 anni e poi altri mille e ancora si chiederà «chi sono gli italiani? In cosa credevano e come vivevano? Di cosa è fatto il loro spirito e la loro felicità?» per rispondere nella maniera giusta, evitando mistificazioni, mostrerei innanzitutto le opere di Botticelli.
Giovanni Negri
Brusciano
Caro Giovanni, è vero la primavera del Botticelli è la più alta rappresentazione di quello che viene comunemente chiamato il Belpaese. Non solo la bellezza delle figure femminili, «dai lineamenti arcuati, dai lunghi occhi pallidi, le teste languenti sotto il peso di masse d’oro», come cantava il poeta Adolfo Venturi per descrivere il capolavoro.
Federico Monga