Le grandi concentrazioni e i prezzi che pagheremo

Le grandi concentrazioni e i prezzi che pagheremo
Venerdì 14 Gennaio 2022, 23:00
3 Minuti di Lettura

Gentile Direttore, si va sempre più verso un monopolio commerciale? Importanti catene di supermercati si stanno ritirando oltre le Alpi: la loro campagna d’Italia è finita con l’abbandono del territorio. L’avanzata inarrestabile degli invasori del nostro mercato, quelli dell’e-commerce, favorisce la desertificazione commerciale, dove probabilmente rimarranno solo i negozietti di frutta e verdura gestiti da stranieri. Gli italiani che fino ad ora hanno gestito la mitica drogheria o il piccolo market di zona vedranno evaporare le loro attività. Sarà anche per questo, ma non solo, che l’Antitrust ha multato pesantemente, forse la più importante multinazionale, in quanto pare detenga una posizione di dominanza nel mercato italiano dei servizi di intermediazione. Non si può negare che per i consumatori, per ora, i vantaggi siano innegabili: ricca offerta di prodotti a prezzo. Ma cosa accadrà con il completamento della penetrazione nella rete commerciale del nostro Paese? Quasi in assenza di concorrenza, i prezzi potranno lievitare. I politici? Paiono non accorgersi di quello che sta succedendo e dispiacerebbe che, a cose fatte, sapessero solo chiedere il ristoro per chi ha perso l’attività o il lavoro. Che ne pensa?

Pietro Balugani
Email

Caro Pietro, la concentrazione in pochi e giganteschi gruppi è uno dei fenomeni più sottovalutati di questi ultimi venti anni.

E non solo nella distribuzione commerciale che ci tocca più da vicino o per lo meno quasi quotidianamente. Stanno nascendo in molti settori, dalla logistica (vedi Amazon) alla cultura (vedi le grandi catene editoriali o le big della produzione di contenuti video), oligopoli, duopoli e alle volte dei monopoli di fatto. Fino ad oggi questo fenomeno di grandi aggregazioni, ma sarebbe meglio dire di fagocitazioni da parte dei più forti, ha garantito a noi consumatori (quasi) solo vantaggi. La comodità di scegliere dal divano o dall’ufficio e di ricevere a casa una quantità di prodotti pressoché illimitata. La possibilità di guardare un film o un documentario quando ne abbiamo il tempo e la voglia. La possibilità di organizzare un viaggio senza dover cercare parcheggio di fronte a un’agenzia. L’elenco sarebbe lunghissimo. A pagare il prezzo, per ora, sono stati i piccoli e medi operatori di ciascun settore che hanno visto le loro fette di mercato assottigliarsi se non addirittura scomparire. Un conto però che se non si porranno delle regole e un limite pagheremo anche noi consumatori tutti. Perché, tra non molto, chi farà il prezzo sarà una stretta cerchia e noi vedremmo la nostra libertà di scelta molto ridotta. 

Federico Monga

© RIPRODUZIONE RISERVATA