Gentile direttore, un tempo qualcuno disse “al peggio non c’è mai fine”. Debbo dire che aveva pienamente ragione. Io, con la mia avanzata età, ne ho visto tante di malefatte, ma purtroppo c’è sempre da imparare. Quello che è accaduto ad Ercolano mi ha lascito profondamente scosso. Mi riesce sempre più difficile capire com’è possibile che un uomo faccia un atto così crudele sparando a sangue freddo ad un innocuo e innocente cane. Un cane anziano e beneamato da tutto il quartiere. Ora definire lo sparatore una “bestia”, è un offesa alle vere bestie che in natura uccidono solo per la sopravvivenza. E che dire dello spregevole e insano gesto, d’aver poi squartato a sangue freddo quella povera bestiola per recuperare i bossoli dal corpo, forse per cancellare le tracce del suo malefico operato?
Antonio Puca
Ercolano
Caro Antonio, chi spara a un cane indifeso mi lascia senza parole. O meglio, ne merita una sola: crudeltà. Tema affrontato per sempre da alcun grandi del pensiero. Affidiamoci a loro.
«La vita di un agnello non è meno preziosa di un essere umano. Trovo che più una creatura è indifesa, più ha il diritto ad essere protetta dall’uomo dalla crudeltà degli altri uomini». Mahatma Gandhi
«La gente spesso parla di crudeltà “bestiale” dell’uomo, ma questo è terribilmente ingiusto e offensivo per le bestie: un animale non potrebbe mai essere crudele quanto un uomo, crudele in maniera così artistica e creativa». Fëdor Dostoevskij
«Chi è crudele con gli animali come può essere una buona persona?». Arthur Schopenhauer
«Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà». Émile Zola
«Chiamate selvaggi i serpenti, le pantere e i leoni, ma voi stessi uccidete con ferocia non cedendo ad essi in niente quanto a crudeltà: per essi infatti l’animale ucciso è nutrimento, per voi solo un manicaretto». Plutarco
Federico Monga