Gentile direttore, è il Festival della canzone di Sanremo e sono proprio curiosa di sapere come andrà a finire con gli ascolti. Secondo me esploderanno, considerando le norme che ci impongono di stare a casa entro le 22. Sono d’accordo anche con la sostituzione del pubblico del teatro Ariston con i finti applausi registrati per creare la giusta atmosfera. Quello che veramente non riesco a capire è perché tanta polemica sulla celebrazione o meno del festival, che sarà ancora condotto dal bravo Amadeus e dal quel geniale che si chiama Fiorello. Perché rinunciare in questi tempi di Covid? Non è questo anche il modo per fare qualcosa di «normale» con le misure di precauzione che la pandemia ci impone e ancora ci imporrà? Il Paese non si può fermare come imponendosi una ulteriore punizione. Viva Sanremo!
Gisella Maggi
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Cara Gisella, concordo con lei c’è voglia di svagare un po’. E Sanremo arriva al momento giusto, quando ormai la fatica di questo lockdown esistenziale si sta facendo sentire in tutti noi e francamente è diventato sempre più difficile resistere alle tentazioni di evadere. C’è molta curiosità. Fiorello e Amadeus sono una garanzia. Per il resto solo incognite. Per una volta, per questa strana volta, si parlerà finalmente di più di canzoni, musica e testi o prevarrà il solito circo barnum di ospitate, polemiche, invasioni, gara nei travestimenti a chi lo fa più strano o più provocatorio? E gli applausi finti, che ricordano tanto le risate delle sit-com americane anni Ottanta, funzioneranno o amplieranno l’effetto straniante? Gli applausi uguali per tutti diventeranno applausi per nessuno? Quanto dureranno le serate? Troppo come l’anno scorso o un po’ meno? Argomenti e domande futili. Vero, ma quanta sete di futilità abbiamo. E allora saranno solo canzonette ma ne abbiamo un disperato bisogno.