Perché a M5S non conviene assomigliare ad altri partiti

Perché a M5S non conviene assomigliare ad altri partiti
Martedì 29 Giugno 2021, 23:55
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Gentile Direttore, a me sembra siano (quasi) tutte da addebitare a Beppe Grillo «le macerie che si è lasciato dietro le spalle». Il suo entusiasmo è stato deteriorato proprio da alcuni suoi errori: la supponenza nel pensare di essere invincibile; l’errata strategia politica nell’imporre ai rappresentati del Movimento un atteggiamento ostico con Tv e stampa; la grande illusione di poter fare tutto da solo senza nessuna alleanza politica. A questo si è aggiunta la sparata sul web con la forsennata difesa per i quattro giovani – tra cui il figlio – accusati di stupro. Giustificabile come genitore ma non come leader politico. Ora conclude con l’attacco a Giuseppe Conte, che aveva dimostrato serietà anche nel nuovo, impegnativo compito politico. Grillo ha perso, ma ancora non se ne rende conto. 

Raffaele Pisani
Catania

Caro Raffaele, la parabola del Movimento CinqueStelle ha molte ragioni. Parliamo dell’ennesimo partito personale. E come tutti i partiti personali chi lo ha creato, il più delle volte, lo distrugge. Non so se la pacatezza e la serietà di Giuseppe Conte potrebbero aiutare i 5Stelle a risalire la china dei consensi in netto calo.

Il successo politico del Movimento era frutto della sua chiara offerta politica: giustizialista, contro i poteri forti, a favore di un ecologismo di retroguardia, sostenitore del no alle grandi opere e della democrazia (all’apparenza) diretta. Il declino è partito quando il dna originale ha iniziato ad annacquarsi. Quando i grillini hanno dovuto scendere a patti, a compromessi. Hanno dovuto, in poche parole, fare politica e governare. Certo le scarse competenze e la scarsa esperienza diffusa tra i suoi rappresentanti non hanno aiutato. Però il calo inesorabile è iniziato quando il Movimento ha iniziato ad assomigliare troppo agli altri partiti. E in politica valgono alcune regole auree. Tra queste una delle più vere resta: «la sinistra che piace alla destra non è sinistra e la destra che piace alla sinistra non è destra». Vale anche per il Movimento. I 5Stelle di Conte forse avrebbero trovato il consenso di elettori di altri partiti ma ne avrebbero persi molti di più tra i sostenitori del Movimento. E Grillo sa benissimo che quello spazio politico è già, in gran parte, occupato da altri. 

Federico Monga

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