Gentile Direttore, pensavo a Mimmo Lucano. Sovente il futuro viene introdotto da logiche controintuitive, e mi piace pensare che l’aristocrazia altro non è che il governo di quelli che sono capaci, prima degli altri, di intuire e governare queste logiche per aprire la strada al futuro. La storia del nostri bel Paese è disseminata di generazioni di politici, filosofi, artisti e poeti il cui unico torto è stato quello, in tempi non ancora maturi, di credere in un’utopia e di pagarne care, carissime le idee. Perché come recita un detto ebraico: «Chi coltiva datteri non mangia datteri» e come i datteri, le idee maturano con il tempo; diventano vita e nutrimento dei posteri ovvero futuro. Lei cosa pensa del caso e del verdetto di Mimmo Lucano?
Giovanni Negri
Brusciano
Caro Giovanni, la vicenda del sindaco di Riace Mimmo Lucano è l’emblema di un modo di affrontare, da destra a sinistra, questioni importanti come se fossimo al bar del paese o, peggio ancora, su due curve contrapposte in uno stadio di calcio.
Federico Monga