Gentile direttore,
ho letto la sua intervista al nuovo arcivescovo di Napoli e debbo dire che sono rimasto favorevolmente impressionato dalle dichiarazioni di don Mimmo Battaglia. Ha parlato il linguaggio della semplicità e dell’immediatezza, e soprattutto ha iniziato da “casa proprio”, ovvero la Chiesa. Ha chiesto ai preti di arrivare fino al martirio, se necessario, nella lotta alla camorra. Grande testimonianza, occorreva una Chiesa che parlasse senza fronzoli. A Napoli occorrono preti di strada, che si facciano carico dei problemi delle persone aiutandole ad avere modelli positivi e a rinnegare la camorra come sistema di vita. Grazie a don Battaglia, che in questi primi mesi sta dando un bell’esempio alla Chiesa, ai Napoletani, a tutti noi.
Fabrizio Merolla
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Caro Fabrizio,
ho sempre diffidato dei manichei. Dividere il mondo tra buoni e cattivi, tra onesti e disonesti, tra per bene e per male mi è sempre sembrato un modo di intendere la vita molto pericoloso, quasi uno scivolo preoccupante verso le dittature.