Gentile Direttore,
Napoli ha un cuore grande, è noto. Lo ha dimostrato anche regalando un simbolo d’innocenza, il murale con gli occhi di Noemi, ad una piazza centralissima che fu oggetto della sparatoria in cui rimase ferita la piccola. Napoli ha un cuore, ma Napoli s’indigna e ritrova se stessa solo nel momento del dolore collettivo. Quando, tutti i giorni, dovrebbe sollevarsi di fronte ad ingiustizie e connivenze, la città preferisce farsi i fatti suoi. Dove sono gli intellettuali? Dove si trova, all’ombra di cosa si nasconde quella parte di società che dovrebbe impegnarsi nel (buon) governo di Napoli? Ora si voterà per il nuovo sindaco ma a parte la girandola di nomi non sento uno stracci d’intenti per questa città. Mia figlia, attesa dalla maturità, vuol andare a fare l’università a Firenze. Potrò consentirmelo, per sperare di darle un futuro lontano da Napoli.
Maria Merola
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Cara Maria,
Johann Wolfgang Goethe nel suo Viaggio in Italia scriveva di Napoli: «Oggi mi son dato alla pazza gioia, dedicando tutto il mio tempo a queste incomparabili bellezze.