Gli eccessi noir su Napoli e le permalosità di troppo

Gli eccessi noir su Napoli e le permalosità di troppo
di Federico Monga
Martedì 20 Aprile 2021, 08:00
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Gentile Direttore,
ci risiamo. Basta raccontare Napoli con gli occhi di un non napoletano perché tutto finisca in polemica. Io sono napoletana e me ne vanto, vivo fuori da tempo, ma non posso pensare che se il racconto della mia città viene fatto da un napoletano tutto vada bene. Io credo che vedere una città con altri occhi e non i nostri, pieni d’amore per Napoli a prescindere, possa soltanto farci bene. Ho visto la trasmissione e non mi sembra da condannare del tutto, anche se su alcuni aspetti noti si è insistito troppo. Ecco, se devo trovare una pecca è stata quella della rappresentazione esagerata di fenomeni ben noti, senza andare oltre. Detto questo, per come è amministrata Napoli, leggere sui social che la vice-sindaca Clemente s’è indignata e si «farà sentire», francamente mi fa sorridere amaramente.

Filomena Reppucci
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Cara Filomena,
lei porta un nome importante nella cultura napoletana. Una delle frasi più note della sua illustre omonima sul palcoscenico è «I figli sono figli!».

I napoletani, in grande maggioranza, più che cittadini si sentono davvero figli di Partenope. E i figli sono pezzi di cuore. Il rapporto madre-figlio tende a proteggere, giustificare, respingere le critiche. Naturale e anche giusto che sia così. È successo anche nelle reazioni del programma Rai di Corrado Augias. L’ho rivisto sull’App Rayplay. Obiettivamente non aggiungeva nulla ai soliti racconti, ai soliti luoghi comuni e all’eccesso di narrazione noir che è solo una parte della società e della cultura napoletana. Mi ha colpito che un intellettuale come Augias sia caduto in una banalizzazione antica. Vero però, come dice lei, è che i napoletani cadono spesso in un eccesso di permalosità. Sempre pronti a criticare le ferite della città ma poco inclini a organizzarsi, anche nella semplice vita quotidiana, per cambiare il terreno fertile di questa narrazione a senso unico e fané.

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