Napoli, la vera svolta passa anche dalle buche

Napoli, la vera svolta passa anche dalle buche
Martedì 3 Maggio 2022, 23:55
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Gentile direttore Monga, nella centralissima via Luca Giordano, al Vomero, in questi giorni una buca ha “festeggiato” il sesto mese di permanenza. Al posto delle candeline, una mano ignota ha posto un cartello per segnalare il periodo trascorso aspettando inutilmente che, dopo essere stata recintato, il dissesto venisse riparato. Purtroppo sulla collina sono sempre di più le strade e le carreggiate afflitte da problemi legati alla carenza di manutenzione e la situazione peggiora col passare dei giorni. Oramai pedoni, autovetture, e motocicli sono costretti a fare lo slalom. Per risolvere l’annoso problema lancio la proposta d’invitare commercianti, aziende e singoli cittadini ad “adottare”, così come già si fa per le aiuole comunali, i dissesti, le buche e gli avvallamenti stradali non riparati per tempo. Sul cartello che verrà esposto nei pressi, oltre al nome dell’adottante, saranno indicate la circostanza e la data nelle quali l’evento si è verificato, alla stregua di un vero e proprio reperto storico. La manutenzione a Napoli, infatti, avrebbe bisogno di ben altro!

Gennaro Capodanno
Napoli

Caro Gennaro, alle volte con la provocazione e con l’ironia si possono spostare anche le montagne, non so se invece si riuscirà a rammendare le strade di Napoli.

Nel 2019 la Napoli Servizi fornì i dati delle buche in città attraverso un sotfware di pronto intervento che raccoglieva le richieste dei cittadini: ogni anno vengono rattoppate in media 18mila le buche e ricoperte 250 voragini, le buche extralarge. Gli addetti - si leggeva nel dossier - della partecipata del Comune effettuano in media 30mila interventi per aggiustare i basoli, 28mila per rimettere a posto i cubetti di porfido saltati, 1700 per ripiantare i paletti dissuasori a bordo strada e 2.600 per sistemare i tombini. La Napoliservizi si occupa del pronto intervento non fa manutenzione ordinaria e straordinaria che è stata uno dei ventri molli delle ultime amministrazioni comunali. Ho sempre pensato che Napoli non avesse tanto bisogno di altri grandi progetti faraonici, di eventi internazionali quanto di un profondo maquillage dell’esistente, di portare a termine decine di cantieri mini e maxi aperti da anni. Insomma più che annunciare di voler volare alto la vera svolta sarebbe stare con i piedi ben piantati per terra. Possibilmente su una strada piatta. 

Federico Monga

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