Minori imputabili, attenzione ad abbassare la soglia d'età

Minori imputabili, attenzione ad abbassare la soglia d'età
Giovedì 14 Aprile 2022, 07:14
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Gentile Direttore,
discutiamo degli accoltellamenti tra giovani. L’episodio di Torre del Greco, con due 15enni accusati del delitto di un 19enne, è l’ultimo episodio. Ma vorrei si analizzasse il fenomeno con visione generale: è giusto che un ragazzo sotto 14 anni sia non punibile penalmente? Che un ragazzo con età 14/18 anni sia punibile solo se il giudice accerta la sua capacità di intendere e volere? Non sono norme da rivedere abbassando l’età punibile? Non conviene rafforzare la responsabilità anche civile delle famiglie che non si accorgono che un figlio minorenne gira armato? Perché non si fanno controlli con metal detector e perquisizioni corporali da parte forze dell’ordine? Si deve prevenire e non piangere dopo. Del sen del poi sono piene le fosse!

Guido Giannini
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Caro Guido,
il dibattito sull’abbassamento dell’età di imputabilità per i minori che commettono reati si trascina da diversi anni. In Italia la soglia è fissata a 14 e i giovani sono perseguibili solo se giudicati in grado di intendere e volere. In altri Paesi, come in Galles e l’Inghilterra, nel 1988 con il Crime and Disorder Act la soglia è stata abbassata a 10 anni.

Ritengo che si debba fare molta attenzione a procedere in questa direzione perché si interviene in un momento dell’età evolutiva molto delicato. La capacità di intendere e di volere non va intesa come per i maggiorenni. A quell’età dell’adolescenza lo sviluppo cerebrale, inteso come capacità di pianificare, comprendere i pensieri, i sentimenti, le prospettive proprie e altrui e anche le conseguenze delle proprie azioni non è per nulla terminata, anzi è in piena fase evolutiva. Bisogna piuttosto intervenire sull’educazione sentimentale cercando di moderare gli impulsi violenti attraverso un’attività di formazione che coinvolga le scuole, i ragazzi e le loro famiglie. Discorso diverso riguarda i controlli che vanno intesi come potenziamento della prevenzione. I metal detector all’ingresso delle discoteche e dei locali sarebbero il segno della gravità del fenomeno ma, a questo punto, potrebbero essere un deterrente necessario. Resta però il problema di cosa succede nelle strade e nelle piazze della nostra movida dove, obiettivamente, le regole nessuno riesce, se non addirittura può, far rispettare.

Federico Monga

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