Gentile Direttore,
discutiamo degli accoltellamenti tra giovani. L’episodio di Torre del Greco, con due 15enni accusati del delitto di un 19enne, è l’ultimo episodio. Ma vorrei si analizzasse il fenomeno con visione generale: è giusto che un ragazzo sotto 14 anni sia non punibile penalmente? Che un ragazzo con età 14/18 anni sia punibile solo se il giudice accerta la sua capacità di intendere e volere? Non sono norme da rivedere abbassando l’età punibile? Non conviene rafforzare la responsabilità anche civile delle famiglie che non si accorgono che un figlio minorenne gira armato? Perché non si fanno controlli con metal detector e perquisizioni corporali da parte forze dell’ordine? Si deve prevenire e non piangere dopo. Del sen del poi sono piene le fosse!
Guido Giannini
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Caro Guido,
il dibattito sull’abbassamento dell’età di imputabilità per i minori che commettono reati si trascina da diversi anni. In Italia la soglia è fissata a 14 e i giovani sono perseguibili solo se giudicati in grado di intendere e volere. In altri Paesi, come in Galles e l’Inghilterra, nel 1988 con il Crime and Disorder Act la soglia è stata abbassata a 10 anni.
Federico Monga