Gentile Direttore,
i comuni italiani hanno aumentato per il 2020, in piena pandemia, la Tari cioè la tassa sui rifiuti. Intanto detta tassa è alle stelle proprio in quelle regioni o città che non gestiscono al meglio il ciclo dei rifiuti. Ad esempio a Napoli, in base agli ultimi dati, con una differenziata al 36,23%, è ancora lontana dall’obiettivo fissato ed è anche al di sotto della media della stessa Campania. Passata dal 52,7 del 2018 al 52,8% del 2019, peraltro incremento irrilevante. Intanto si pagano più di 5 euro a metro quadrato, per varie attività di ristorazione o altro. E va ancora peggio agli alberghi napoletani, senza ristorante, la Tari si aggira sulle 10 Euro a metro quadrato contro i 4,60 di Milano. Ed è chiaro che si è nella impossibilità materiale di pagare. E ad approfittarne potrebbe essere l’usura. Intanto se vengono meno le entrate le casse pubbliche dei Comuni sono in affanno con un effetto domino sui servizi.
Angelo Ciarlo
Caro Angelo,
prezzi alti e servizio scadente: la gestione dei rifiuti a Napoli è un caso da manuale di cattiva amministrazione.