Gentile Direttore,
sa una cosa? A me viene un dubbio. Un po’ ingenuo, se vogliamo. Più ci sono graduatorie in cui si dice che Napoli, ed il Meridione, hanno un livello basso di qualità della vita, più le cose stentano a migliorare. Anzi, forse peggiorano. Cioè, è come se nella confusione ognuno si adatta, fa il suo. E allora? Da dove andremo ad incominciare? Temo che anche un imprenditore che voglia investire a Napoli o nel Meridione valuterà tutti gli aspetti legati al territorio in cui vorrebbe investire. Non prendiamoci in giro, le aziende più grandi sanno come fronteggiare la criminalità, ma la confusione? Chissà che anche a livello di ministeri qualcuno non freni sui rimedi, pensando che là c’è confusione, non si capisce bene se intervenire e, soprattutto, come intervenire.
Daniele Barattelli
Napoli
Caro Daniele,
ho sempre guardato con un certo sospetto a queste classifiche sulla qualità della vita. Così come quando si calcola la corruzione e l’Italia sta dietro la Bulgaria e il Burkina Faso. Stessa brutta figura per libertà di stampa e giornalisti minacciati.
Federico Monga