Gentile Direttore,
sono un vecchio napoletano trapiantato a Catania ma con Napoli nel cuore. È ritornato l’anonimo filantropo che appena un mese fa fece ripristinare a proprie spese e in forma anonima un tratto di marciapiede di via Petrarca. Tutti si chiedevano chi fosse stato a fare questo regalo a Napoli, ma non ci fu alcuna risposta, tranne quella del Comune che s’ intestava l’intervento, versione poi smentita e superata dai fatti. Infatti, sono trascorse poche settimane e l’anonimo benefattore si fa vivo stavolta in forma ufficiale e riprende a scrivere la sua favola... chiedendo proprio al Comune i permessi per procedere alla ristrutturazione di altri punti devastati della zona di Posillipo, sempre a proprie spese. La zona di Posillipo certamente lo merita ma...come sarebbe bello se questa favola potesse abbracciare anche l’altra parte di Napoli, quella degradata periferia destinata da sempre ad essere la povera Cenerentola, senza sogni e speranza di riscatto.
Raffaele Pisani
Catania
Caro Raffaele,
il benefattore che rimette a posto i marciapiedi di Posillipo, come dice lei, è una favola. Le favole ci piacciono, per carità. E ne avremmo bisogno, soprattutto in questi tempi tristi. Però non si può vivere di favole, con la testa tra le nuvole sperando che arrivi qualcuno che faccia il lavoro di un altro. Il sogno, perché ormai di questo si tratta, di molti napoletani sarebbe avere un’amministrazione ordinaria in grado di occuparsi delle vita quotidiana dei suoi cittadini. Senza promesse roboanti. Ma a Napoli i marciapiedi in ordine, i pullman che passano con una frequenza decente, le gallerie aperte al traffico e non chiuse per mesi e mesi, le strade senza buche e i parchi in ordine sono diventate miraggi, pagine di un libro dei sogni. Quasi una favola appunto. Ben vengano dunque i benefattori, e chissà quanto soprattutto le periferie ne avrebbero bisogno. Ma in una città normale il contributo di privati cittadini, facoltosi e generosi, non può sostituire il municipio. Sarebbe una sconfitta.