Gentile direttore, Monica Vitti è stata l’interprete del cinema di Michelangelo Antonioni, la protagonista di Dramma della gelosia e Polvere di stelle, solo per citarne qualcuno. Mattatrice e regina della commedia all’italiana, ha portato in primo piano le donne nel cinema. In una delle sue ultime interviste disse: «Con i miei film credo di aver insegnato alle donne a saper convivere con nevrosi e insicurezze e con la paura che gli amori finiscano. Il segreto della mia comicità? È la ribellione di fronte alle angosce della vita». Recitare è stata la passione della sua vita. È vero, mancava sulle scene da decenni. Ma ora dove sta andando il cinema italiano, soprattutto al femminile. La tradizione della Vitti ha delle convincenti eredi?
Antonio Cascone
Padova
Caro Antonio, quel gigante di Mario Monicelli sosteneva che «Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire: morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non mi frega».
Federico Monga