"Bowie": tutti i colori del Duca bianco in un nuovo fumetto biografico

"Bowie": tutti i colori del Duca bianco in un nuovo fumetto biografico
di Nicolas Lozito
Domenica 5 Gennaio 2020, 06:59
4 Minuti di Lettura

David Bowie così non si era mai visto: fantascientifico, coloratissimo, a fumetti. Quattro anni dopo la sua morte, esce ora un graphic novel dedicato ai primi anni della carriera di quello che la Bbc ha definito «il più grande entertainer del ventesimo secolo». Bowie: Stardust, Rayguns & Moonage Daydream disegnato da Michael Allred (noto per Madman, Red Rocket 7 e iZombie) con i colori di Laura Allred e la sceneggiatura di Steve Horton, ed edito per l'Italia da Panini Comics racconta a fumetti il musicista britannico che nella sua carriera lunga mezzo secolo ha venduto 150 milioni di dischi e fatto impazzire altrettanti fan con i suoi tanti volti e continui cambi di alter-ego: Ziggy Stardust, Il Duca Bianco, Aladdin Sane, Major Tom, Nathan Adler e Halloween Jack.

In una sola persona sono racchiuse le facce più eccentriche e importanti che la musica inglese e mondiale abbia mai avuto, tanto da far trascendere Bowie non solo nel campo musicale ma nell'immaginario collettivo: un super-eroe, un visionario venuto dallo spazio, una divinità di un altro universo. Come riassume perfettamente lo scrittore britannico Neil Gaiman (autore, tra l'altro, di American Gods, Good Omens e Stardust) nella prefazione al libro: «Le incarnazioni di David Bowie erano assolutamente fantascientifiche».

Il graphic novel Bowie riesce così a mescolare le tante anime dell'artista, alternando cenni biografici canonici a momenti più lirici e fantastici. Vediamo Bowie esordire quando ancora si chiamava David Robert Jones (il suo nome di battesimo) e poi crescere incontrando i grandissimi artisti che all'epoca stavano trasformando il rock e la cultura mondiale (da un tè con Elton John ai provini con Andy Warhol).

Lo scopriamo poi in momenti intimi e con aneddoti delicati: come quando decide di rasarsi le sopracciglia per rendere il suo volto ancora più alieno. Non c'è tempo per vedere Bowie nelle sue trasformazioni finali: il racconto si ferma quando smette i panni di Ziggy Stardust, nel 1974, e conclude così il suo ciclo lunare e spaziale.



Il volume esce in contemporanea negli Stati Uniti e Italia il 7 gennaio, pochi giorni prima del quarto anniversario della morte della star. Nella notte del 10 gennaio 2016, dopo quasi due anni di lotta contro un tumore al fegato, David Bowie moriva in una clinica oncologica di New York. Tre giorni prima, l'8 gennaio, suo 69esimo compleanno, l'artista annunciava il suo nuovo album, Black Star, contenente canzoni ispirate proprio alla sua malattia. Un progetto testamentario consapevole, come aveva poi raccontato il suo produttore Tony Visconti in un'intervista radio: «Ha sempre fatto quello che voleva. E voleva farlo a modo suo, e voleva farlo al meglio. La sua morte non è stata diversa dalla sua vita: un'opera d'arte. Ha fatto Blackstar per noi, è stato il suo regalo di addio. Sapevo da un anno che sarebbe andata così».

Questo è il primo grande fumetto internazionale dedicato al Duca Bianco, ma negli ultimi anni sono molti i tentativi di ricordarlo attraverso il disegno. Proprio questo mese in edicola si trova un numero di Linus a lui dedicato, mentre nel 2018 per Solferino Editore era uscito il volume illustrato Bowie. Una biografia di María Hesse e Fran Ruiz, mentre in America sono state pubblicati numerosi tributi a fumetti, mentre per il cinquantesimo anniversario dell'album Space Oddity, nella serie della Marvel Guardiani della Galassia la navicella spaziale dei protagonisti è stata ribattezzata Starship Bowie.



La magia di questo graphic novel non sta però nella sua missione di tributo, seppur velatamente dichiarata, quanto nella capacità di trasformare Bowie ancora una volta in uno personaggio, e renderlo ora interprete di un linguaggio a fumetti con tratti fantascientifici. Consegnandolo, così, a nuovi ascoltatori, lettori e fan, anche giovani: «Provate a pensare a quei tempi spiega l'autore Michael Allred, da sempre ossessionato dall'artista Bowie era così bizzarro e controverso che la sua carriera sarebbe potuta essere un disastro. E invece ha gettato i semi della tolleranza e della celebrazione dell'unicità. Il suo talento era troppo incredibile per essere ignorato: la sua influenza durerà per sempre».
 




BOWIE: Stardust, Rayguns & Moonage Daydream
di Steve Horton, Michael Allred e Laura Allred
Panini Comics
160pp.
18,3x27,7cm
24 euro

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