Bianca Balti e la violenza a 18 anni: «Rincontrai il mio stupratore dopo anni, volevo vederlo ad ogni costo»

La top model si è raccontata a Francesca Fagnani nella nuova puntata di Belve.

Bianca Balti e la violenza a 18 anni: «Rincontrai il mio stupratore dopo anni, volevo vederlo ad ogni costo»
di Luca Uccello
Mercoledì 8 Marzo 2023, 09:53 - Ultimo agg. 10:04
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Bianca Balti è stata violentata a un rave. Si è drogata. Ha fatto di tutto. E forse non si è pentita di niente. Una ragazza milanese, bella, anzi bellissima tanto da diventare la nostra top-model per eccellenza. Ma dietro ogni favola si nasconde qualcosa. Qualcosa anche di brutto. E simbolicamente lei si è voluta tatuare sulle braccia due simboli. Un soldatino su un braccio. Un gatto nell’altro. Il soldatino perché nella vita bisogna saper cadere e rialzarsi, andare sempre diritti. Il gatto perché ha nove vite e lei le ha usate quasi tutte. Come quando è stata stuprata durante una festa: «Un ragazzo mi prese per mano, mi portò in una stanza dove eravamo soli e mi violentò». Un trauma tremendo che Bianca ha voluto raccontare a Francesca Fagnani nella nuova puntata di Belve.

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Lo stupro

«A 18 anni ho subìto uno stupro, ero a un rave in stato di ebbrezza, non ero lucida. È successo con un ragazzo che avevo conosciuto quella sera e che mi piaceva, da un bacio si è passati alla violenza».

Ma la violenza, l’oltraggio al suo corpo lo aveva già scoperto a 14 anni…

Non ha mai provato odio per quel ragazzo. Anzi. Lo ha cercato tante volte. «Ma solo per fare pace con l’idea che magari c’era una storia e non uno stupro, per provare a superare il trauma». E lei l’ha ritrovato, l’ha finalmente rivisto. Ma non gli ha detto niente. Le è bastato guardarlo da lontano: «L’ho rivisto dopo anni, quando facevo già la modella: usciva da un sert (il servizio per le tossicodipendenze) e mi ha fatto piacere vederlo, perché nella mia mente avevo bisogno di normalizzare questa esperienza, di dire siamo amici».

Il rischio tumore

Bianca ha combattuto anche con il suo corpo. Ha superato un momento difficile, è andata sotto i ferri per scongiurare per sempre il rischio di tumore al seno. Ma i suoi traumi, da donna, sono stati altri. Per esempio perdere i due bambini che ha perso e che aveva in grembo.

E poi perdere Matilde. La sua primogenita che ha scelto di vivere con il padre in California: «Ne ho sofferto tantissimo, però ti abitui anche alle cose più brutte e grazie al cielo c’è la tecnologia…».

Le droghe

E infine le droghe. Quel sapore di essere sempre sul confine con la vita e la morte. «Le ho provate tutte, anche gli oppiacei. Ho smesso quando non ce la facevo più, quando non avevo più voglia di vivere. Quello è stato il momento più basso, avrei voluto morire, ma siccome non ero abbastanza coraggiosa da togliermi la vita, mi sono detta: proviamoci».

Proviamoci nonostante tutto. Nonostante anche due matrimoni falliti e tanti altri amori o simili. La cosa più brutta che si è mai sentita dire? «Quando mi hanno detto che non ero materiale da fidanzamento». E solo perché aveva già due bambine. Ma alla fine Bianca sorride. Perché la vita le ha dato anche qualcosa di molto bello. E quello se lo tiene stretto, dentro di lei…

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