Madonna, il quadro sparito nel 1918 spunta nella casa della popostar. Ecco cosa è successo

La popstar ha acquistato all’asta “Diana ed Endimione” del pittore Jérôme-Martin Langlois, che si credeva distrutto ad Amiens, in Francia, dal 1918

Madonna, il quadro sparito nel 1918 spunta nella casa della popostar
Madonna, il quadro sparito nel 1918 spunta nella casa della popostar
di Marco Ventura
Mercoledì 18 Gennaio 2023, 22:06 - Ultimo agg. 19 Gennaio, 13:11
4 Minuti di Lettura

La sindaca e la popstar. E nel mezzo, un quadro dell’Ottocento. Una storia tortuosa. Si rivolge direttamente a Madonna la prima cittadina di Amiens, la simpatica e cerimoniosa Brigitte Fouré, che con affettazione vagamente ironica le chiede di riavere indietro almeno per qualche settimana, se non per un anno, il 2028, guarda caso quello in cui si dovrebbe proclamare la città europea della Cultura per la quale Amiens è candidata, un quadro che era scomparso dal 1918 e che, incredibilmente, le vie ambigue del mercato dell’arte hanno “depositato”, come una conchiglia nel mare magnum delle compravendite e infine di un’asta, su una parete della villa della cantante.

Rubens sequestrato, il giallo della seconda donna: dopo l'acquisto scoperta una figura segreta

Madonna e il quadro "sparito" nella sua casa

«Madonna – attacca Madame Fouré avendo visibile alle spalle una stampa del dipinto –, è probabile che lei non abbia mai sentito parlare di Amiens, eppure c’è un legame particolare tra lei e la nostra città.

Un dipinto, che con ogni probabilità è quello prestato dal Louvre al Museo di Amiens prima della Grande Guerra e di cui avevamo perso le tracce».


LA FOTOGRAFIA
Al Sindaco non interessa riconquistare l’opera con indagini della polizia e richieste di consegna. Le importa, invece, che i suoi cittadini lo possano vedere, ma soprattutto che di Amiens si parli e che Madonna potendo vada addirittura in visita. «Noi ovviamente non contestiamo in alcun modo il fatto che lei lo abbia acquistato in modo legale, ma potrebbe prestarcelo in vista della nostra candidatura come Città europea della Cultura 2028, così che i miei concittadini possano goderne. Questa è la mia preghiera, il mio desiderio che io le esprimo». Tutto nasce da una fotografia. Ai piedi della scalinata della sua villa, Madonna posa davanti a un grande dipinto che accanto a lei produce un effetto contaminante, quasi pop. Si tratta, verosimilmente, di un’opera del pittore neoclassico francese, Jérôme-Martin Langlois e ritrae la scena mitologica della dea della caccia, Diana, perdutamente protesa verso il corpo bellissimo di Endimione, il pastore-cacciatore catturato in un sonno perenne proprio per consentire alla dea di visitarlo nella sua grotta ogni notte. In quella foto, apparsa nel 2015 in un servizio di “Paris Match”, un ricercatore di Amiens ha creduto di riconoscere proprio la Diana ed Endimione commissionata da Luigi XVIII per il Salone di Diana al Palazzo di Versailles, completata nel 1822 e acquistata nel 1873 dalla Repubblica francese. Dal Louvre, il dipinto è passato cinque anni dopo al Museo di Belle Arti, che oggi si chiama Museo di Piccardia, di Amiens, fino al bombardamento tedesco del marzo 1918, bombe e colpi di mortaio per 28 giorni e 28 notti, senza tregua, che distrusse anche uno dei padiglioni. I quadri furono messi in salvo per quanto possibile, ma quando tornarono, alla fine del conflitto, all’appello ne mancavano una quindicina. Si pensò che fossero andati distrutti tra le macerie, compreso la Diana ed Endimione di Langlois. E in buona fede Madonna acquisterà in un’asta di Sotheby’s nel 1989 quello che sarà descritto nel catalogo come «replica di un dipinto con lo stesso titolo e uguali dimensioni che Langlois ha esposto al Salone di Parigi nel 1822, ora distrutto».


LE DIMENSIONI
Mancavano la firma, la data, qualsiasi carattere identificativo riconoscibile. In realtà, le dimensioni non sarebbero proprio le stesse. Al quadro appeso nella villa della popstar mancano tre centimetri in altezza. Gli esperti ipotizzano che sia stato troncato proprio per togliere la firma ed essere venduto senza problemi. La cifra pagata da Madonna: 1 milione e 300mila dollari, tre volte la stima di partenza. «Il mio obiettivo all’inizio era quello fare un po’ di rumore per la nostra candidatura – spiega il Sindaco – Madonna ha comprato il dipinto legalmente, ma sarebbe bello poter esporre Diana ed Endimione a Amiens, e fantastico se lei potesse venire a trovarci». Tra i Picasso, i Tamara de Lempicka, i Frida Kahlo, i Dalì e i Basquiat della collezione della diva, quel morbido e sensuale Langlois spicca ora come un gioiello denso di storia. Una storia che però non è ancora finita. La domanda infatti è: che cosa risponderà Madonna?

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA