Al Bano: «Mia figlia Ylenia? Io so com'è andata veramente. Ho pensato al suicidio ma poi ho sentito Dio»

Il successo, la scomparsa della figlia, la separazione con Romina Power: il cantante si racconta

Al Bano: «Mia figlia Ylenia? Io so com'è andata veramente. Ho pensato al suicidio ma poi ho sentito Dio»
Giovedì 4 Maggio 2023, 07:41 - Ultimo agg. 5 Maggio, 09:07
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Il nome (che in realtà nasce tutto attaccato) glielo diede il padre Carmelo: «Era sul fronte albanese. Una granata centrò in pieno due suoi compagni e li spappolò. Lui si finse malato. Gli albanesi gli aprivano le loro case, lo facevano dormire nella paglia, lo sfamavano con il granturco. Poi tornò a Cellino in licenza. Fece la fuitina. E fui concepito io». Quando Al Bano nacque il papà disse: «Gli albanesi mi hanno salvato e se avremo un maschietto sarà Albano. Vedrai che sarà la nostra fortuna», racconta il cantante in un'intervista al Corriere della Sera a firma di Aldo Cazzullo. «Il nome poi lo staccarono quando entrai nel clan di Celentano. All'americana. E così è rimasto».

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Gli esordi nel Clan

«Risposi a un annuncio, superai il provino. La fortuna fu che nel 1965, finito il boom, all'Innocenti ci misero in cassa integrazione: il mattino al lavoro, pomeriggio libero. Così ogni giorno potevo andare al Clan. Esordii alle selezioni per Sanremo. Fuori dall'Ariston c'era un signore piccolo e villoso, in mano un grande cappello, con cui chiedeva l'elemosina. Me lo ritrovai in gara. Vinse clamorosamente. Era Lucio Dalla. Celentano?
Non osavo guardarlo in faccia, quando arrivava mi nascondevo.

Sapevo che era di origine pugliese, ma ero troppo timido. Quando ebbi successo mi offrirono le copertine purché attaccassi Adriano. Rifiutai. Gli sarò grato per sempre». 

 

 

Al Bano e Romina Power 

"Nel sole" poi divenne un film e sul set c'era Romina Power. «Era figlia di due star di Hollywood, ma nelle pause delle riprese faceva la maglia. Gli ultimi tre giorni di lavorazione ci siamo amati. Mi pareva di toccare il cielo. Poi lei mi respinse. Così la lasciai perdere. Finchè un giorno in albergo a Roma il portiere mi disse: "Al Bano, ha chiamato Romina Power per lei».

Ylenia

Ylenia Carrisi fu vista per l'ultima volta in hotel il 6 gennaio 1994 a New Orleans: la titolare dell'albergo dichiarò che la ragazza era uscita verso mezzogiorno e non era più tornata. «Era una ragazza straordinaria. Studiava al King's College di Londra. Parlava inglese, spagnolo, francese, portoghese. Ci accompagnò negli Usa, a girare un docufilm, l'America perduta. Andammo da Los Angeles a New Orleans. E lì fece l'incontro fatale. Gli homeless. Gli artisti di strada. Ricordo un nero, si chiamava Masakela. Una sera la compagnia andò al cinema, ma io rimasi con Ylenia perché avevo notato qualcosa di strano. A un tratto cominciò a correre, e io dietro, lei gridava "fermate quell'uomo vuole farmi del male", e quell'uomo ero io, gridavo "lasciatemi, è un problema di droga". Mi seminò, la ritrovai il mattino alle 8. A sua madre disse che aveva rischiato la vita sulle acque del Mississippi».

Poi Ylenia disse che aveva deciso di scrivere un libro, e per farlo doveva andare in Belize, la patria degli homeless. «Dissi: va bene, ma prima ti devi laureare, manca poco... Invece andò in Belize, visse in una capanna, un uomo la minacciò, lei si salvò prendendo in braccio un bambino. Così tornò a New Orleans. Diceva che non voleva frequentare gente di plastica».

La scomparsa

«Ho ricostruito quella notte ora per ora. Ho parlato con i testimoni. Ho incontrato Masakela, che era stato pure in galera, ma negava di avere colpe. Ho interrogato l'ultima persona che l'ha vista, il guardiano del porto. Era seduta in riva al fiume, lui la avvisò non puoi stare qui. Ma Ylenia non se ne andava. Il guardiano insistette, allora lei gli disse "io appartengo alle acque", e si tuffò nel fiume, nuotando a farfalla. Ma il Mississippi non perdona. Romina non l'ha mai voluto accettare. Ma è andata così».

Il suicidio


«Dopo la scomparsa di Ylenia e la separazione con Romina, sono stato da solo per nove anni. Il dolore era terribile. Pensavo che Dio mi avesse abbandonato. E con il dolore cresceva una voce che diceva: "Al Bano eliminati. Al Bano falla finita. Ho pensato al suicidio. Ma poi ho capito che era la voce del demonio. E ho sentito anche la presenza di Dio. Ho provato una pace profonda.

 

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