Bugo: «Morgan? Non sarà mai un cantautore. Parla di me perché non se lo fila più nessuno. Sono tre anni che mi bullizzano»

che ora attualmente vive a Bruxelles con la moglie diplomatica, ha condiviso un video sui social in cui dopo anni di silenzio replica al cantante

Bugo: «Morgan? Non sarà mai un cantautore. Parla di me perché non se lo fila più nessuno. Sono tre anni che mi bullizzano»
Martedì 18 Aprile 2023, 08:53 - Ultimo agg. 16:46
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Dopo anni di silenzio Bugo ha risposto a Morgan che, al Festival di Sanremo 2020, invece di duettare con lui, lo attaccò cambiando le parole della canzone Sincero (scritta da Bugo). Da quell'episodio  «c'è una specie di bullismo nei miei confronti. Quando si parla di me c'è sempre una parola in più che non è bella,  detta per deridermi sottilmente», racconta il cantante in un'intervista al Corriere della Sera.

La replica di Bugo

Così Bugo, pseudonimo di Cristiano Bugatti, che ora attualmente vive a Bruxelles con la moglie diplomatica, ha condiviso un video sui social: «Morganetto, chi si rivede.

L'altro anno non mi andava di rispondere alle tue stronzate, c'era la pandemia, la gente moriva ma a te che ti frega. Ancora fai l'intervista, mi citi per avere il titolone, ormai nessuno ti caga più, solo il politico di turno che ti dà il programmino Rai, come si intitola Strascemo?». Il riferimento dell’artista è al ritorno di Morgan sulla tv pubblica con il programma StraMorgan, quattro serate dedicate alla musica che l’artista condurrà insieme a Pino Strabioli dal prossimo 21 aprile su Rai2. «Come compositore sono 20 anni che non fai un ca..., non sei un cantautore, non lo sei mai stato. Sei diventato questo storico della musica, compositore di corte, continui ad affabulare la gente con le tue caz... mezze inventate mezze buttate lì. Ormai ti rimane solo quello. Sei talmente involuto. Ma basta parlare di me in tv, ora la pandemia è finita e ora ti rispondo. Hai rotto. Hai detto che ti ho bullizzato, tu eri mio ospite perché io ti ho invitato. Eri un ospite. E tu a dire 'mi hanno trattato come un ospite'. Ma ti rendi conto quanto sei ridicolo. Che figura di merda che hai fatto, che figure di merda che continui a fare». E poi conclude: «Volevo ricordati un’altra cosa: tu non sei Sergio Endrigo, non sarai mai un cantautore».

Gli haters

«La mia immagine è stata danneggiata - racconta ancora Bugo - I fan mi adorano. Ma io mi preoccupo per chi mi sta accanto. Fossi solo io, chissenefrega, ho una moglie meravigliosa e due figli fantastici. E non sono mai stato abituato alla pacca sulla spalla, alla carezzina, mi hanno sempre criticato, esagerando. Ma quando sei accerchiato vuol dire che stai facendo la cosa giusta».
 

«Sono scocciato. Non si può cambiare il testo di una canzone. Prova a farlo a Vita Spericolata di Vasco Rossi o alla Donna Cannone di Francesco De Gregori. Siccome sul palco dell’Ariston ci stavo io, che non ero famoso ma lo sono diventato per questa storia, è stato facile prendersela con me. E'  stato un gioco vigliacco. E poi immagini i miei amici, la mia famiglia, mia moglie, mio figlio che mi stavano guardando... a nessuno farebbe piacere trovarsi in una situazione così».

Bugo ha abbandonato la scena senza fare un fiato durante il fuori programma di Morgan. «Ero su un palco della Rai, in mondovisione, davanti a milioni di persone, ci vuole rispetto per quel palco e la musica. Ho preferito andar via piuttosto che appoggiare quella pagliacciata. Per Amadeus il mio è stato il gesto più rock'n roll della musica italiana, sarà vero ma per me contava la canzone. In tv non devo fare il damerino e il trash mi irrita profondamente. Il circo lo lascio ai buffoni. Non gioco con la musica. I miei eroi sono Lennon, Vasco, Celentano, Battisti che, per quanto dirompenti, sono serio».

Le provocazioni durante i concerti

«Nei Duemila la mia voglia di stupire era più grande di tutto. Esageravo per reazione, non sopportavo gli artistoidi italiani degli anni Novanta, mi sembravano snob e retorici. I miei live erano provocatori, un'ora di sberle in faccia». Cucinava sul palco: «Pasta al burro, il titolo di una mia canzone. Una sera, mentre suonavamo, una ragazza ha preparato gli spaghetti e li ha serviti. Io non avrei potuto, ai fornelli sono un disastro. Ricordo che all'ultimo concerto, a Milano,invitai gli amici che avevano suonato con me durante il tour, ognuno doveva rompere uno strumento. A fine serata il palco sembrava un rottamaio, erano stati lanciati pezzi fra il pubblico, un paio di persone si erano fatte male. Nessun ferito però e la gente non si lamentò, era una festa».

La maglietta pro Russia al concertone

Hanno detto che al concertone del Primo Maggio indossava una maglietta pro Russia. «Ridicolo. C’era un unico tweet ripreso con titoloni dai giornali e sul web. Avevo una t-shirt degli Oasis, con la bandiera Uk, piccolina, che ha i colori di quella russa».

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