Dopo anni di silenzio Bugo ha risposto a Morgan che, al Festival di Sanremo 2020, invece di duettare con lui, lo attaccò cambiando le parole della canzone Sincero (scritta da Bugo). Da quell'episodio «c'è una specie di bullismo nei miei confronti. Quando si parla di me c'è sempre una parola in più che non è bella, detta per deridermi sottilmente», racconta il cantante in un'intervista al Corriere della Sera.
La replica di Bugo
Così Bugo, pseudonimo di Cristiano Bugatti, che ora attualmente vive a Bruxelles con la moglie diplomatica, ha condiviso un video sui social: «Morganetto, chi si rivede.
Ragazzi siccome tutti mi chiedono ancora un parere su Sanremo io vi dico solo una cosa. Potranno fare tutto quello che vogliono su quel palco spaccare vomitare insultare ma nessuno supererà mai la mia uscita dal palco: potente pulita dignitosa definitiva. Viva il rnr. Amen!
— Bugo (@BugattiCristian) February 16, 2023
Gli haters
«La mia immagine è stata danneggiata - racconta ancora Bugo - I fan mi adorano. Ma io mi preoccupo per chi mi sta accanto. Fossi solo io, chissenefrega, ho una moglie meravigliosa e due figli fantastici. E non sono mai stato abituato alla pacca sulla spalla, alla carezzina, mi hanno sempre criticato, esagerando. Ma quando sei accerchiato vuol dire che stai facendo la cosa giusta».
«Sono scocciato. Non si può cambiare il testo di una canzone. Prova a farlo a Vita Spericolata di Vasco Rossi o alla Donna Cannone di Francesco De Gregori. Siccome sul palco dell’Ariston ci stavo io, che non ero famoso ma lo sono diventato per questa storia, è stato facile prendersela con me. E' stato un gioco vigliacco. E poi immagini i miei amici, la mia famiglia, mia moglie, mio figlio che mi stavano guardando... a nessuno farebbe piacere trovarsi in una situazione così».
Bugo ha abbandonato la scena senza fare un fiato durante il fuori programma di Morgan. «Ero su un palco della Rai, in mondovisione, davanti a milioni di persone, ci vuole rispetto per quel palco e la musica. Ho preferito andar via piuttosto che appoggiare quella pagliacciata. Per Amadeus il mio è stato il gesto più rock'n roll della musica italiana, sarà vero ma per me contava la canzone. In tv non devo fare il damerino e il trash mi irrita profondamente. Il circo lo lascio ai buffoni. Non gioco con la musica. I miei eroi sono Lennon, Vasco, Celentano, Battisti che, per quanto dirompenti, sono serio».
Le provocazioni durante i concerti
«Nei Duemila la mia voglia di stupire era più grande di tutto. Esageravo per reazione, non sopportavo gli artistoidi italiani degli anni Novanta, mi sembravano snob e retorici. I miei live erano provocatori, un'ora di sberle in faccia». Cucinava sul palco: «Pasta al burro, il titolo di una mia canzone. Una sera, mentre suonavamo, una ragazza ha preparato gli spaghetti e li ha serviti. Io non avrei potuto, ai fornelli sono un disastro. Ricordo che all'ultimo concerto, a Milano,invitai gli amici che avevano suonato con me durante il tour, ognuno doveva rompere uno strumento. A fine serata il palco sembrava un rottamaio, erano stati lanciati pezzi fra il pubblico, un paio di persone si erano fatte male. Nessun ferito però e la gente non si lamentò, era una festa».
La maglietta pro Russia al concertone
Hanno detto che al concertone del Primo Maggio indossava una maglietta pro Russia. «Ridicolo. C’era un unico tweet ripreso con titoloni dai giornali e sul web. Avevo una t-shirt degli Oasis, con la bandiera Uk, piccolina, che ha i colori di quella russa».
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