Dal 15 al 17 maggio i cinema trasmetteranno il film sui suoi concerti a Caracalla: «L’estate scorsa mi sono esibito dodici volte a Caracalla, un fondale magnifico. Sognavo di farlo da trent’anni. L’ho realizzato con il Teatro dell’Opera di Roma, sotto la direzione artistica di Giuliano Peparini. Sul palco c’erano 123 tra musicisti, coristi e performer», racconta Claudio Baglioni a La Repubblica. Mentre in autunno comincia il suo tour: «Torno sulle scene con il nuovo spettacolo a TuttoCuore: dal 21 al 30 settembre sei date al Foro Italico a Roma, dal 5 al 7 ottobre tre date all’Arena di Verona e dal 12 al 14 ottobre tre date al Velodromo Paolo Borsellino di Palermo». Nel colloquio parla della sua infanzia: «Mamma aveva un suo talento estetico, che mi ha trasmesso. Ancora adesso quando entro nelle case degli altri ho la tentazione di spostare il posacenere o di raddrizzare i quadri alle pareti».
La giovinezza a Centocelle
E della sua giovinezza romana a Centocelle: «Ambivo a partecipare alle feste di quelli del centro.
Il festival di Lampedusa
Poi parla del Festival di Lampedusa “‘O Scià“, in cui si proponeva di accendere i riflettori sui migranti: «Io andai anche al Parlamento europeo, e poi a Malta, dove inizialmente ci accolsero con freddezza. I politici, dopo un iniziale interesse, si sono eclissati». Dice di aver vissuto con dolore tragedie come quella di Cutro: «Sull’accoglienza non si possono avere dubbi. E quando sento dire che se la sono cercata mi vengono i brividi». Infine, due battute su Elly Schlein: «L’ho incontrata brevemente da Fazio. Mi sembra una persona interessante. Ma sono perplesso sul riporre ogni speranza a un leader, l’abbiamo fatto con altri, in passato, e poi abbiamo visto che non ha funzionato».
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