Davide Avolio, il «poetastro» napoletano da oltre 250 mila follower sui social

Davide Avolio, il «poetastro» napoletano
Davide Avolio, il «poetastro» napoletano
di Ferdinando Gagliotti
Lunedì 6 Febbraio 2023, 12:33 - Ultimo agg. 15:30
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Ha oltre 250 mila follower tra Instagram e Tik Tok, ma non provate a chiamarlo “influencer della letteratura”. Davide Avolio, ventitreenne napoletano, ama più definirsi «poetastro». Si è diplomato al liceo classico Quinto Orazio Flacco di Portici e da quando aveva 12 anni si ritiene un grande appassionato di Fabrizio De Andrè e delle sue poesie autentiche. Nel 2017 pubblica la sua prima raccolta di poesie, “Sui propri passi”, mettendo in scena nello stesso anno uno spettacolo teatrale assieme a Renato Fontanarosa. Nel 2020 pubblica una seconda raccolta di versi, “Costellazioni”, da indipendente.

Oggi studia giurisprudenza e, da qualche anno, posta quotidianamente contenuti sui social inerenti alla letteratura e alla poesia, guadagnandosi un pubblico che continua a crescere. Davide coltiva l’amore per la letteratura lavorando per diventare, un giorno, proprio insegnante della materia in questione. «Un successo del genere non me lo sarei mai aspettato - ci racconta -, quando ho cominciato a fare questo tipo di divulgazione pensavo che i miei video li avrebbero visti solo la mia ragazza e qualcun altro. Fortunatamente, i miei pregiudizi erano sbagliati. Sono molto felice di vedere come persone di qualsiasi età, dagli adolescenti agli adulti, si interessino di ciò che pubblico e mi seguano attivamente. Mi occupo anche di rendere il prodotto presentabile da un punto di vista social, questo mi consente di una visibilità sorprendente che mi consente di svolgere questa attività anche fuori dai social. Ad esempio la settimana scorsa sono stato ospitato al Giambattista Vico, vicino Salvator Rosa, per parlare di poesia ai ragazzi».

I social hanno quindi spalancato - e stanno ancora spalancando - porte importanti al giovane “poetastro”, che sogna di trovarsi un domani al posto dei tanti professori che lo invitano a discutere di poesia e letteratura nei licei davanti a decine e decine di alunni. Questo suo sogno prevede un paradosso: oggi i ragazzi preferiscono di gran lunga i brevi video di Davide alle lunghe e spesso complesse spiegazioni dei professori. Non c’è neanche da stupirsi, in realtà. Come si può trovare un equilibrio tra i due metodi di divulgazione? «Oggi un equilibrio forse c’è già», spiega il poeta napoletano. «Quando osserviamo gli ambienti accademici, dobbiamo necessariamente distanziare la realtà social da quella dell'istruzione, per il semplice motivo che approcciarsi al pubblico attraverso i social conferisce una certa autorità in termini di conoscenza, ma da un altro lato vi è un calo di autorità da parte di società. Mi riferisco a persone un po’ più grandi, che magari non frequentano queste piattaforme. Alla parola influencer - infatti non mi piace essere definito tale - è stata data una connotazione negativa, e questo pregiudica la credibilità di un personaggio. Se dico di occuparmi di poesia su Tik Tok e Instagram, una persona sui quaranta mi guarda male. In futuro auspico che ci sia un’apertura mentale e un’assenza di pregiudizi nei confronti di questo ambiente, ma al contempo non possiamo chiedere ai docenti di aprirsi un account sui social.

Non direttamente, alcuni docenti già sfruttano le possibilità che offrono contenuti come quelli che posto per arrivare in modo più efficace agli studenti». 

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Oltre ai versi di Dante e Petrarca, agli scritti di Seneca e Catullo, Davide Avolio ha un’altra spropositata passione. Il Napoli Calcio. «Che quest’anno è già una poesia», ammette lui. «Il gioco, l'atmosfera che si respira allo stadio e fuori, è già poetico. Se poi dovesse arrivare anche una chiusa positiva, come ci auguriamo... In questi ragazzi c’è tutto: talento, mentalità, voglia di riscatto, congiunzioni astrali che si verificano talvolta in ambiti poetici, quasi magici. Speriamo arrivi l’epilogo che tutti ci aspettiamo».

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