Niente più lezioni, la maestra sta a casa. All’Istituto cattolico di Varago di Maserada, in provincia di Treviso, ora regna un silenzio assordante. Non si sente più il vociare dei bambini attorno a Elena Maraga, 29 anni, la maestra d’asilo iscritta su OnlyFans e bodybuilder che, suo malgrado, è diventata il caso mediatico del momento. E nonostante il contratto a tempo indeterminato e i 5 anni di servizio nell’asilo parrocchiale, Maraga si ritrova ufficialmente in “ferie forzate”.
C’è chi parla invece di sospensione, ma la sostanza non cambia: per ora, niente scuola per l’insegnante-influencer sexy. Almeno fino a un eventuale accordo tra le parti legali. Il nodo è prettamente economico. Al momento, parroco e avvocato della parrocchia, (essendo un istituto d’infanzia paritario di stampo cristiano dove opera la ragazza), hanno scelto il silenzio, ma dietro le quinte la macchina legale si è già messa in moto. Secondo fonti diocesane gli avvocati delle parti si sono sentiti ieri per trovare una soluzione nel minor tempo possibile. E la stessa Maraga ha fatto capire che il suo obiettivo è quello di chiudere la questione in maniera rapida, purché in modo equo per entrambi.
«La questione legale è delicata», aveva spiegato Elena al Messaggero. «Non sto facendo raccolta firme come si è scritto in giro per non farmi licenziare. Le firme le stanno raccogliendo alcune mamme, perché apprezzano il mio lavoro, sanno che sono una brava insegnante e vogliono che continui a seguire i loro figli. Mi vogliono bene, per questo l’hanno fatto. Io ora posso solo aspettare la decisione della scuola. Sono in ballo diverse questioni e devo capire alcune cose con il mio avvocato. Spero non sia una cosa troppo lunga questo interim». Poi aggiunge: «Io amo questo lavoro, non mi voglio licenziare. Ma se dovesse finire non ne faccio un cruccio. Ho altri piani, come quello di diventare una personal trainer di bodybuilding, così posso portare avanti anche la mia attività su Onlyfans».
LA PETIZIONE
Strano ma vero. La "maestra sexy" ha trovato una schiera di alleati proprio tra i genitori della scuola. «È da un po’ che non si vede», racconta una mamma, la stessa che ha lanciato una petizione di firme per evitare che l’insegnante venga allontanata, e ad oggi ha raggiunto quota 30 firme. Un sostegno che Elena non si aspettava, ma che la conforta. «I genitori dei miei studenti sono con me, almeno la maggior parte. Ho ricevuto tantissimi messaggi di incoraggiamento, molti inaspettati».
LA VICENDA
Ma come è iniziato tutto? A scoprire la sua attività su OnlyFans, aperta da solo un mese - un po’ per gioco un po’ per guadagnare qualcosa in più - è stato un genitore, che ha deciso di condividere la notizia con la scuola. «Da quello che so, oltre ad averlo detto ai vertici dell’istituto, si è parlato di me nei gruppi Facebook delle mamme. Inizialmente senza fare il mio nome, questa persona chiedeva consigli su cosa fare per il bene dell’istituto e del figlio. Quando la notizia è arrivata alla direttrice il patto con la scuola era quello di dover far rimanere tutto privato. Ma qualche giorno dopo è scoppiata la bomba sui giornali. Qualcuno voleva che si sapesse in giro. A quel punto, ho deciso di venire allo scoperto per tutelarmi e dare la mia versione dei fatti». Ad oggi però anche Elena resta in silenzio fino al risolversi della situazione con il suo datore di lavoro.
Maestra d'asilo su Onlyfans: «Sono libera di mostrarmi, non danneggio nessuno»
CODICE ETICO
Nel frattempo il ministero dell’Istruzione non è rimasto fermo. Questo non è il primo caso di insegnante con un profilo su piattaforme a “luci rosse”, e proprio per questo si sta lavorando a un aggiornamento del Codice etico della pubblica amministrazione declinato appositamente per il personale scolastico. Il ministero si sta facendo aiutare nella compilazione del testo da una commissione di giuristi, che sta terminando in questi giorni il proprio lavoro, integrandolo così con una sezione più dettagliata sull’uso corretto dei social.
Già oggi il regolamento della Pa (aggiornato nel giugno 2023) prevede che si debbano «evitare dichiarazioni, immagini o comportamenti che possono danneggiare il prestigio, il decoro o l’immagine dell’amministrazione», ma la vicenda di Maraga ha accelerato il processo. «Non c’è nulla di sbagliato in quello che faccio, amo il mio corpo e metterlo in mostra non è reato. Se ci fosse stato prima un codice simile avrei fatto scelte diverse. Spero che sia di esempio ad altri educatori per il loro futuro. Per quel che mi riguarda non faccio del male a nessuno. Nella sfera privata ognuno dovrebbe essere libero di fare ciò che vuole. Nessuno è un santo. Ma questa società non lo permette», ha dichiarato Elena. E intanto i follower dei suoi profili social crescono, così come il suo conto in banca di OnlyFans, ora che sta diventando una star.