Quando si parla di pet therapy, o meglio, di intervento assistito con gli animali (Iaa), si fa riferimento a una co-terapia che facilita e rafforza le terapie tradizionali soprattutto nei confronti di pazienti che non collaborano spontaneamente. L'Iaa viene impiegata con soggetti affetti di diverse patologie, ma che presentano difficoltà comportamentali o psicologico-cognitive, tra cui problemi di comunicazione, relazione e socializzazione.
Non è un caso che possa rappresentare una terapia efficace per i pazienti affetti da hikikomori, una sindrome che colpisce in particolare i giovani maschi tra i 14 e i 30 anni, caratterizzata da isolamento dalla vita sociale. In Italia si stima che i casi siano 100.000. «Gli interventi assistiti con gli animali - dichiara la psicologa e filosofa Francesca Mugnai, direttrice scientifica del centro di ricerca Antropozoa e esperta di IAA - si occupano soprattutto di salute e benessere di tutte le fasce d'età, quindi dai piccoli fino agli anziani. Rispetto alla patologia dell'hikikomori, la pet therapy può aiutare moltissimo nell'accompagnare il ritorno del giovane alla sfera affettiva e relazionale, attraverso una relazione gentile e guidata come quella con gli animali. Questi ultimi hanno infatti la capacità di entrare in sintonia in maniera diretta ma senza essere invadenti.
L'intervento assistito degli animali può essere fondamentale anche nei casi di violenza giovanile, in quanto «la terapia psicologica con l'animale - continua Mugnai - si basa sul riconoscere le emozioni. Possono essere condotti in questo modo una serie di progetti all'interno delle scuole, con l'aiuto di psicologi scolastici e operatori di pet therapy, quindi con figure specializzate, che aiutano nell'alfabetizzazione emozionale, ovvero nella comprensione delle emozioni di base: la rabbia, la gioia e tutte quelle emozioni che in qualche maniera sono nascoste in persone che compiono atti di violenza e bullismo. La relazione con l'animale è privilegiata da questo punto di vista». Il rapporto di fine anno della Polizia criminale fa emergere un aumento significato dei reati commessi da minori: rispetto al 2019, i primi 10 mesi del 2022 hanno visto una crescita di tutti i reati violenti, tra cui omicidi (+35,3%), violenze sessuali (+15,7%), percosse (+50%), rapine (+75,3%) e tentati omicidi (+65,1%).
L'efficacia terapeutica del co-terapista animale è da ricercare anche nella spinta che offre nell'instaurarsi di un rapporto empatico tra psicoterapeuta e paziente, tanto che la pet therapy è utilizzata «nei soggetti che soffrono di disturbi depressivi, di forme d'ansia e fobie, oltre che nei pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare. Nei casi di traumi si sono ottenuti ottimi risultati con l'aiuto di gatti e asini».
«Esistono poi delle esperienze legate a studenti universitari, non in Italia ma in altri Paesi, in cui ai ragazzi sottoposti ad esame viene concessa la possibilità di accedere all'intervento assistito con gli animali e ciò potrebbe essere un'iniziativa da sperimentare nel nostro Paese», conclude Mugnai.
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