Psicoterapia e benessere, ecco come la musica aiuta la mente: «Un modo per entrare in contatto con le proprie emozioni»

Intervista alla psicoterapeuta Stefania Signorile, fondatrice della pagina Psicologia_ Musicoterapia

La musica "liquida" dei giorni d'oggi
La musica "liquida" dei giorni d'oggi
di Emanuela Di Pinto
Lunedì 6 Marzo 2023, 09:57 - Ultimo agg. 11:40
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«La musica può nominare l'innominabile e comunicare l'inconoscibile» diceva il compositore e direttore d'orchestra Leonard Bernstein, rivalando quanto, effettivamente, la musica possa raccontare ciò che di più profondo c'è nel cuore e nella mente dell'essere umano. La potenza delle parole e delle note diventa un mezzo per trasmettere emozioni e sensazioni talmente pure da cementarsi nell'animo. La musica diventa un modo per ogni persona di delineare la propria identità, il proprio gusto ed imparare a comunicare quelle sensazioni che molto spesso rimangono chiuse in una scatola in fondo alla mente. Si può dire che l'uomo sia legato alla sua natura musicale fin dalla prima infanzia quando i bambini imparano l'importanza della parola attraverso i suoni.

Se per molti può sembrare una semplice passione, la musica anche nel suo ascolto quotidiano fatto di svago e divertimento ha una innata capacità di rilassare l'ascoltatore e, soprattutto, attivare determinate aree del cervello dedicate al ricordo e al piacere che questa può provocare. Insomma, ascoltare un brano che si ama provoca una gioia che proviene direttamente dai meandri della mente. Il legame tra cervello e musica, è sempre stato molto stretto. La sua capacità di svolgere da catalizzatore per le emozioni e il suo essere, storicamente, una delle realtà espressive principali dell'essere umano lo ha aiutato a diventare, nel corso del tempo, un vero e proprio mezzo di lavoro per la psicoterapia. Lo stimolo musicale può attivare aree del cervello distinte tra loro favorendo il linguaggio e la comprensione delle proprie sensazioni ed emozioni. La nascita della musicoterapia come tecnica che favorisce la comunicazione, la relazione e l'apprendimento ai fini di supportare coloro che soffrono di problematiche legate alla mentre più o meno gravi, ha favorito la diffusione di questo trattamento a macchia d'olio.

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Per capire meglio come funziona e il modo in cui la musicoterapia diventa un beneficio per la mente umana abbiamo parlato con Stefania Signorile, psicoterapeuta e fondatrice della pagina Instagram Psicologia_Musicoterapia. «E' una pratica terapeutica a tutti gli effetti» spiega, puntando l'attenzione sul valore che la disciplina a conquistato nel corso del tempo. «Tratta e riabilita attraverso lo strumento musica ed è molto utilizzata e utilizzata per riabilitare problematiche di tipo emotivo e corporeo. Aiuta l'espressione, la comunciazione e l'interazione sociale come nel caso dei disturbi dello spettro autistico» racconta Stefania. L'aumento a dismisura, soprattutto nel post- pandemia, di persone che soffrono di ansia e depressione ha portato ad un utilizzo maggiore di questo strumento terapeutico per migliorare situazioni di difficoltà emotiva. «Per il trattamento di disturbi di ansia e depressivi ci sono tanti studi che confermano l'efficacia della musicoterapia, quindi, se associata alla psicoterapia può avere un enorme potere evocativo e di contatto con le proprie emozioni».

Oltre all'ascolto di brani, la musicoterapia può essere molto più attiva prevedendo che il paziente suoni uno strumento. Una delle curiosità maggiori che riguardano questa tecnica, interessa il modo in cui le sedute vengono effettuate ed organizzate. «Non vi è una modalità statica (...) l'importante è che vi sia un luogo protetto in cui effettuarle singolarmente o in gruppo» spiega Stefania. «Le sedute vengono adattate alla persona, al gruppo e alla problematica che riporta. Possono essere utilizzati strumenti musicali o il corpo in maniera un pò più relazionale o, ad esempio, anche solo ascoltare dei brani insieme in una posizione più ricettiva». «La musicoterapia è una pratica di contatto dato che ci consente di metterci in contatto con quello che proviamo e come tutto si riverbera all'interno del corpo. L'alleggerimento mentale ne diventa una conseguenza» conclude.

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