SpaccaNapoli, si gioca: va in rete la storia azzurra

Il gioco sarà presentato mercoledì 14 alle 19.30 alla Galleria Principe di Napoli

Gli inventori del gioco SpaccaNapoli
Gli inventori del gioco SpaccaNapoli
di Marilicia Salvia
Martedì 29 Novembre 2022, 11:00
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Ci sono gli attaccanti per fare gol e i difensori per evitare di prenderli, ma c'è pure il Var della dispettosa Parthenope e la parata miracolosa affidata a San Gennaro. E se si stenta è inevitabile finire in panchina, ma giusto un giro: basta incontrare, pardon pescare il proprio allenatore e via, che non è finita finché non è finita. Vedi che ti combina l'atmosfera rarefatta del lockdown, vedi che ti combina la nostalgia: negli stadi si gioca a porte chiuse e nella casa degli ideatori della Mossa del Comandante si riapre quella scatola piena del ricordo di emozioni irripetibili. E allora viene voglia di rileggere il passato, tutta la storia però, fin dall'inizio, per immaginare il futuro: «Tanti giocatori dell'era Sarri, protagonisti della nostra Mossa, stavano andando via. E abbiamo pensato che bisognava tenerla viva, quella memoria, ma non solo la loro, anche di quelli che giocavano prima. Perché il Napoli di calciatori iconici ne ha sempre avuti, di emozioni ne ha regalate tante». È nato così SpaccaNapoli, il gioco sulla storia della Ssc Napoli che Francesco Ferrara e Claudio Masulli, sarristi delusi ma mai pentiti, e soprattutto tifosi, presentano a quattro anni da quella spiritosissima Mossa che all'epoca servì a consolare i cuori azzurri devastati dallo psicodramma dello scudetto scippato. Quattro anni in cui è successo di tutto a Castel Volturno, compresi un ammutinamento e la conquista della Coppa Italia, ma non ancora quella cosa a cui tutti stiamo pensando: «Perciò - dice Francesco - abbiamo voluto chiamare questo nuovo gioco SpaccaNapoli. Non solo per evocare la strada cittadina nota in tutto il mondo. Ma come una esortazione, un augurio: Spacca, Napoli!».

E in effetti il Napoli visto finora spacca, eccome se spacca.

E c'è, o ci sarà presto, anche chi spaccherà il mazzo di carte di questo gioco, che promette di animare le feste natalizie di giovani e meno giovani. «In effetti l'idea è di unire le generazioni attraverso le storie della storia del Napoli: i tifosi senior ricorderanno, quelli junior impareranno», assicura Francesco. Non a caso l'ispirazone è nata quando un amico un po' più anta si è messo a raccontare di quando in campo scendeva Alemao, e subito scattava il coro Porompompero, in un crescendo festoso e felice. Così, a partire dalla carta dedicata al brasiliano, ne sono nate 102, ciascuna riempita con un disegno di Teresa Tango, la moglie di Francesco, e da lui corredata con un po' di parole in rima, ardita sintesi poetica di vita e opere del personaggio in questione. 

Ora, uno immagina che dietro quest'opera ci sia un team di creativi, invece Francesco lavora per il ministero della giustizia, Claudio è bancario, Teresa insegna lettere e Mario Giacca, che ha curato la grafica, fa l'architetto. Tutti e quattro napoletani, età media 35 anni, animati dal sacro fuoco azzurro hanno raccolto materiale, recuperato aneddoti, riesumato soprannomi e naturalmente inventato il meccanismo che rende appassionante la sfida: «Vince chi segna cinque reti, o raccoglie tre gold gol legati a Maradona», sintetizza Francesco, riferendo che nella scatola ci sono anche due carte promemoria, con un qcode che riporta a una pagina con tutte le informazioni sui campioni. Chi c'è oltre Maradona e Alemao? Sarà divertente scoprirlo, per ora basti sapere che dei seminuovi sono stati scelti Osimhen e Zielinski, ma i nuovi nuovi no, non ci sono, «ovviamente per scaramanzia». Insomma ci saranno: «Loro e pure altri, selezionare è stata la parte più difficile, ma prepareremo delle espansioni», garantiscono i creatori. Severissima la selezione dei mister, cinque in tutto: Vinicio, Boskov, Bianchi, Sarri e Spalletti (il genio). 

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Il gioco, che si può prenotare attraverso la pagina social La Mossa del Comandante, sarà presentato mercoledì 14 alle 19.30 alla Galleria Principe di Napoli, con la partecipazione, tra gli altri, dell'indimenticato bomber Stefan Schwoch. Anche stavolta il ricavato andrà tutto in beneficenza, precisamente all'associazione Centro Paradiso. Sì, quello dove si allenava il Napoli di Maradona, e che i ragazzi di Soccavo sognano ritorni a pulsare di vita. E magari di campioncini e poi campioni che possano «spaccare» Napoli. Per finire, perché no, in una delle prossime espansioni. 

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