Superenalotto, perde 356 milioni per un solo numero sbagliato ma ne vince 20mila con una schedina da due euro

L’incredibile storia si è verificata all’edicola, bar, caffetteria Verdi di Posmon di Montebelluna, dove anche i titolari sono tuttora increduli per l’accaduto

Superenalotto, perde 356 milioni per un solo numero sbagliato ma ne vince 20mila con una schedina da due euro
Superenalotto, perde 356 milioni per un solo numero sbagliato ma ne vince 20mila con una schedina da due euro
di Laura Bon
Venerdì 27 Gennaio 2023, 08:25 - Ultimo agg. 28 Gennaio, 01:10
3 Minuti di Lettura

MONTEBELLUNA - Per un solo, maledettissimo punto si vede sfuggire il Jackpot al Superenalotto. E, così, l’uomo che ha deciso di fare la sua puntata si è dovuto accontentare di poco più di 20mila euro di vincita (comunque tutt’altro che da buttare) invece di una cifra a dir poco stratosferica: 356 milioni che si sarebbe portato a casa con il risultato pieno. L’incredibile storia si è verificata all’edicola, bar, caffetteria Verdi di Posmon, dove anche i titolari sono tuttora increduli per l’accaduto. Perché, se è vero che la fortuna si identifica con la dea bendata, è altrettanto vero che in qualche caso i tiri della sorte assumono il sapore di una vera e propria beffa. Che è meglio prendere con il sorriso, se non ci si vuole rodere il fegato.

Superenalotto, la sequenza

«Se ci penso -racconta Fabrizio Menegon, il titolare, a capo di un team decisamente affiatato- mi fischiano ancora le orecchie.

Il giocatore, che non è un nostro cliente e che credo di aver visto ben poco da queste parti, ma credo viva a Montebelluna visto che è venuto a giocare qua, ha centrato cinque numeri su sei: 37 52 58 74 78. Il terzo numero giocato è stato un 43, mentre è uscito un 44. Insomma, un punto di differenza». E aggiunge: «Se avesse centrato quel numero si sarebbe portato a casa oltre 350 milioni di euro. Il montepremi era altissimo per il fatto che nessuno vince da tempo». Una puntata affidata al caso, dunque, si è risolta con una vincita medio-bassa che non può non aver lasciato l’amaro in bocca allo scommettitore, cosa che in effetti ha potuto sperimentare sulla propria pelle. «Aveva giocato solamente due strisce per un totale di due euro di spesa. Pochissimo, insomma. Eppure, ha centrato quasi tutti i numeri. Quando ha visto il risultato non l’ha presa bene. “Per un punto non ho preso quei soldi” mi ha detto. Per capire bene come stavano le cose ho dovuto inserire la schedina. Ed è stato allora che mi è stato tutto chiaro». Il mancato (quasi) vincitore viene descritto come una persona semplice. Senza dubbio il 6 gli avrebbe cambiato radicalmente la vita (forse anche con qualche problema di gestione), mentre il risultato ottenuto non ha, ovviamente, lo stesso valore. “Per un punto Martin perse la cappa”, dice sorridendo Menegon citando un vecchio proverbio. E mai come in questo caso il detto è estremamente azzeccato.

 

Prenderla con filosofia 

Non si tratta infatti solamente di aver giocato un numero sbagliato su sei, ma quello che è a una sola cifra dalla sestina multimilionaria. All’edicola di Posmon, comunque, tutti prendono l’esito di quersta puntata con filosofia. E con il sorriso l’incredibile sequenza è stata pure appesa in bella vista sul bancone. Forse, anche per dire a chiunque giochi che la scelta va effettuata e vissuta con la dovuta leggerezza. Perché tutto può succedere, anche di perdere una vera e propria fortuna per un soffio. Pur accontentandosi di 20mila euro che qualche soddisfazione la possono comunque regalare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA