Ucraina, Yeva Korystova a 12 anni fugge dalla guerra e vince gli europei di “Pole dance”

Ucraina, a 12anni fugge dalla guerra a Ascoli Piceno e vince gli europei di Pole
Ucraina, a 12anni fugge dalla guerra a Ascoli Piceno e vince gli europei di Pole
Martedì 24 Maggio 2022, 13:11 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 06:25
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La paura e il dolore della fuga dall'Ucraina in guerra, poi la felicità della vittoria sul podio degli europei di Pole dance. È la storia di una passione capace di superare ogni difficoltà quella di Yeva Korystova, che a soli 12 anni ha vinto in pochi mesi il titolo mondiale a Bologna e quello europeo a Valladolid, in Spagna. 

La fuga dall'Ucraina e la nuova vita a San Benedetto del Tronto

Yeva è fuggita dall'Ucraina all'inizio del conflitto insieme alla madre ed è stata accolta da una famiglia di connazionali a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) dove ora frequenta la scuola secondaria "Curzi".

E proprio dalla sua nuova scuola sono arrivate le congratulazioni per la vittoria appena raggiunta: «Siamo molto orgogliosi di ospitare nella nostra scuola una campionessa europea e mondiale  e sono felice che Yeva abbia trovato alla 'Curzì un ambiente sereno di apprendimento e stia vivendo l'esperienza scolastica in modo gratificante» ha detto la dirigente scolastica Elisa Vita. 

La vittoria agli Europei 

Nel suo sport, la pole dance, le atlete sfidano la gravità in incredibili acrobazie a mezz'aria. E così Yeva ha saputo vincere tutte le forze che la "spingevano giù" a passo di danza, con la leggerezza di una ballerina e la forza di un'atleta. Sul palco di Valladolid, in Spagna ha trionfato "staccando" la seconda classificata con largo vantaggio, ottenendo un punteggio di 132,499.

 

Un risultato frutto di anni di durissimo allenamento: la prima volta in palestra aveva solo 7 anni, poi la passione è cresciuta insieme a lei ed è arrivata ad allenarsi anche 14 ore a settimana. Oggi, con la guerra in corso, la sua doppia vittoria - ai mondiali e agli europei - ha un sapore diverso, un retrogusto amaro, ma anche il segno di una speranza, un incoraggiamento a continuare a sognare. E Yeva sogna in grande: la Pole non è ancora uno sport olimpico, ma se lo diventerà, spera di rappresentare il suo paese e vincere l'oro. 

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