«Around with locals», a Napoli il tour che ti porta nelle case dei napoletani

Valeria Montefusco offre un tour spensierato: «come una passeggiata con un’amica»

Valeria Montefusco offre un tour spensierato: «come una passeggiata con un’amica»
Valeria Montefusco offre un tour spensierato: «come una passeggiata con un’amica»
di Giorgia Verna
Giovedì 15 Dicembre 2022, 14:30
5 Minuti di Lettura

Vincenzo si avvicina alla finestra. Sente chiamare da sotto il balcone della sua casa dei quartieri spagnoli. Vive lì da più di settant’anni e tutti in zona lo conoscono come don Vicienzo: un’istituzione. Si affaccia e vede sua nipote, Valeria, con un gruppetto di persone attorno a lei. Don Vicienzo sa cosa deve fare. Fa ciao ciao con la mano e poi dice: “Quanti ne site?”.

Dalla risposta della nipote conta i cornicielli rossi e li mette nel panaro. Poi lo cala giù verso i turisti e verso la nipote che inizia a narrare la tradizione, gli usi e i costumi della scaramanzia napoletana.

Questo è “Around with locals”, un progetto turistico nato nel gennaio 2022 da un’idea di Valeria Montefusco. Il programma di Valeria non vuole mostrare ai turisti i classici monumenti o i soliti itinerari, ma la Napoli vera, quella raccontata nei quartieri attraverso le persone che ci vivono. «Io divido tradizione dallo stereotipo.

Nei miei tour non sentirete che la pizza è nata dalla regina Margherita, che per di più non è vero, e non faremo file chilometriche per il Cristo Velato. Al contrario potreste prendere un caffè nei bassi di Napoli o un aperitivo sulle barchette dei pescatori».

Un progetto fuori dal comune che nasce dal desiderio di raccontare una Napoli verace, pulsante e vivida, al di fuori delle canoniche descrizioni dei monumenti che, ormai, sono reperibili anche da internet: è il modo di Valeria per seguire il suo sogno e portare al mondo ciò che ama e conosce.

«Sono sempre stata appassionata di turismo. Ho studiato lingue alle superiori e all’università quindi il mio desiderio era quello di diventare guida turistica. Purtroppo, fare questo lavoro in Italia, in particolar modo in Campania, è difficilissimo. Non ci sono bandi da anni, la burocrazia è molto complessa. Dopo la laurea mi avevano assicurato che avremmo avuto il brevetto, ma non abbiamo mai ricevuto nulla». Nemmeno le richieste al Comune sono servite, ma Valeria persegue il suo sogno e la sua passione diventando accompagnatrice turistica e creando la sua pagina dove gestisce dalle prenotazioni ai tour guidati tutto da sola.

«Quando inizio il tour con i turisti, dico sempre di imparare ad apprezzare il bello di essere interrotti. Perché a Napoli è così: le persone sono curiose, si avvicinano guardando i turisti come fossero degli alieni e urlano “che facite signurì?” per poi offrire caffè a tutti. È più importante farsi trasmettere cose dalle persone che dai luoghi. La gente è stufa del turismo canonico». Infatti, sono sempre più le offerte alternative che nascono nel mondo del turismo come gli home restaurant, proprio per andare incontro alle nuove richieste del mercato.

«Ieri ero con degli australiani nei quartieri spagnoli. La signora Teresa vive in un vascio, proprio sotto il murales di Maradona. La andiamo a salutare e lei ci offre tre mottini al cioccolato. “No signora grazie abbiamo mangiato siamo pienissimi” e la signora insisteva “no veramente Teresa grazie”. Non ho potuto nulla contro il suo “ve li dovete mangiare mo mo”».

I locals del tour di Valeria

La signora Teresa è solo uno dei tanti personaggi che, come attori di una piccola rappresentazione, compaiono nel teatro di Napoli. Come Zi Peppe, ex tassista di 73 anni che vive ai quartieri spagnoli. «Faceva delle calamite a forma di babbà e a forma di pizza. Così, per passione, ma dopo un po’ i negozi di souvenir hanno smesso di venderle. Io gli ho detto “Zi pe’ ma rimettiti a farle, io ti porto gente, così, offerta libera. È così che ha ricominciato. Lui è un vero genio della creatività: un tempo metteva il pomodoro vero sulle sue calamite!». 

I tour di “Around with locals”

Valeria propone tre tour: il primo è chiamato “street art and tradition” e si sviluppa tra le storie e le tradizioni napoletane dei quartieri spagnoli. Il secondo è sempre un tour dello street art del Rione Sanità e l’ultimo sul poco conosciuto e meno frequentato monte Echia. «Questo tour inizia con un aperitivo in barchetta con pescatori contrabbandieri di Santa Lucia, racconto di Partenope e la leggenda di Castel dell’Ovo per poi salire sul monte. È un luogo abbandonato dove spesso ho trovato anche delle siringhe, ma è giusto far vedere ai turisti anche le varie facce di Napoli: una vista bellissima in un luogo abbandonato».

Così, mostrando la Napoli dei bassi, la Napoli folkloristica, la Napoli delle persone curiose e gentili, la Napoli delle vecchie tradizioni e delle classiche scaramanzie, Valeria Montefusco propone un tour diverso e spensierato: «direi che è proprio così, come una passeggiata con un’amica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA