Non si ferma la eco attorno a Carmela Febbraro, la “Pescivendola più bella d'Italia” come da nomignolo social. La napoletana - molto famosa in rete per il modo colorito di vendere - è stata accusata dagli animalisti dopo alcuni balletti social con il materiale ittico del suo locale. «Mi sembra un po' tutto surreale e mi sono sentita messa sotto accusa per una cosa che non mi appartiene. Hanno gettato fango su di me come se fossi una criminale, io non ho seviziato nessun animale», le sue parole durante una intervista a Mattino 5 su Mediaset.
«Come dobbiamo vendere un polpo? Io ora ho paura anche di camminare per strada perché potrei incontrare un animalista, visto che mi hanno descritta come una persona cattiva.
«La pescivendola più bella d'Italia» alle Iene dopo le accuse sui video di TikTok
«Io ho una sensibilità, cosa che loro non hanno avuto nei miei confronti perché sono entrati con tanta violenza nella mia pescheria mentre noi lavoravamo. I carabinieri li ho chiamati io perché per un'ora e passa non mi facevano lavorare, i miei clienti se ne sono andati via e non potevo rispondere alle chiamate che i clienti mi facevano per prenotare del pesce» ha continuato dopo l'intervista a Le Iene e il blitz degli animalisti nel suo locale «Ho una figlia di 10 anni che è spaventata. Ho tanto rispetto per gli animali e a casa ho un cane».
A rincarare la dose della difesa il marito Luigi: «Siamo molto confusi e non riusciamo a lavorare bene. Le persone ci fanno domande come se fossimo dei criminali, vendere così ti demoralizza. Gli animali che abbiamo mostrato in due sole occasioni erano vivi e non sono mai stati maltrattati, erano tutti deceduti gli altri», conclude Luigi.