Leguminosa grani e legumi di Roma antica ripresi dai contadini del Fortore

Leguminosa grani e legumi di Roma antica ripresi dai contadini del Fortore
di Marina Alaimo
Martedì 23 Febbraio 2016, 20:46
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Le colline del Beneventano sono da sempre dedite alla coltivazione di cereali e legumi di altissima qualità. Questa tradizione dal Dopoguerra in poi ha vissuto un graduale oscuramento in quanto l'interesse dei consumatori è stato orientato verso prodotti esteri da agricoltura intensiva capace di aumentare la resa e quindi di abbassare notevolmente il prezzo. L'intensa campagna di sensibilizzazione sostenuta da Slow Food in favore della produzione di cereali e legumi tradizionali italiani ottenuti da agricoltura sostenibile sta raccogliendo risultati straordinari. Galeotti sono soprattutto i Mercati della Terra che offrono sia al consumatore che ai produttori la preziosa occasione di incontrarsi e quindi di venire a conoscenza di realtà agricole valide ed interessanti.

L'attenzione crescente verso tali produzioni conferisce fiducia alle piccole aziende che mano a mano incrementano il proprio lavoro. Questa eco si sta facendo sentire moltissimo nel Beneventano dove si registra un fermento incoraggiante. A San Nicola Manfredi il mugnaio Gasperino Mirra con la sua famiglia continua a produrre grani antichi, soprattutto romanella, una varietà che spicca alta nei campi e non necessita di trattamenti in quanto ben adattata al territorio sul quale è presente da secoli. Si fa risalire infatti al tempo dei romani e Gasperino, insieme a sua moglie Donatina, ne preserva il seme da diverse generazioni. Sulle splendide colline davanti la loro casa mulino coltivano anche segale, farro spelta, saragolla, senatore cappelli, mais agostinella, cereali come l'avena e l'orzo, e i ceci sultano. I grani vengono moliti lentamente con la vecchia macina a pietra, metodo che consente di preservarne i valori nutrizionali.

Nella Val Fortore ritroviamo una numerosa varietà di legumi storici dell'areale e di altissima qualità, sempre più richiesti dalle fette di mercato interessate al consumo di cibo sano e autentico. A Molinara, alle porte del Fortore, Giorgio Gentilcore coltiva ceci neri, ceci rosa, fagiolo biondo di Molinara, cicerchia nana, oltre ad un ottimo olio extravergine di oliva. Risalendo le colline, a Montefalcone troviamo l'azienda agricola La Rufesa che propone gli antichi fagioli autoctoni aventi lo stesso nome del luogo ed a perdita d'occhio antichi grani e cereali disegnano un paesaggio incantevole e rilassante. In questa valle fredda per l'altitudine che va oltre i 700 metri è molto presente anche la pastorizia e Antonio Troncone tutt'oggi nella bella stagione conduce al pascolo le mucche di razza pezzata rossa italiana e le pecore che rendono poi latte dal sapore pieno e di altri tempi con il quale realizza ottimi formaggi.

La disponibilità di cereali ha favorito anche la nascita di birrifici artigianali come Borrillo e I Maestri del Sannio, questi ultimi hanno dedicato al grano romanella una birra omonima di eccellente fattura. Questa rete virtuosa di produttori ha imparato a fare squadra e sul Vesuvio, a Terzigno, c'è il pizzaiolo Aniello Falanga che ha scelto di divenire loro portavoce. Nel suo locale, Haccademia, la farina utilizzata per le pizze ed i pani arriva dai molini del Beneventano, così i legumi e le birre ed il suo progetto sta ottenendo un buon riscontro.

Certo i sapori sono diversi da quelli usuali, sono pieni, così come i profumi di tutto ciò che viene servito. Ci vuole poco a capirne il valore ed Aniello insieme alla moglie Loredana raccontano agli ospiti le caratteristiche di ogni singolo prodotto con cortesia proprio perché possa percepire ben chiaro il messaggio desiderato.
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