ANCONA - Il Covid Hospital di Civitanova da giorni lavora al limite delle proprie possibilità. Ma a preoccupare è la situazione nei Pronto Soccorso. Le astanterie di Civitanova, Macerata e Camerino si stanno riempiendo di pazienti positivi che, chiaramente, rappresentano un pesantissimo gravame per personale impegnato con tutte le altre emergenze. Insomma, in provincia di Macerata l’indice della pressione ospedaliera non è ancora al rosso ma, come per la classificazione della curva epidemica marchigiana, in arancione scuro.
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Al Covid Hospital sono attivi 4 dei 6 moduli a disposizione (ognuno con 14 posti letto), quanti possono essere portati avanti dal personale a disposizione.
L’ultimo dato parlava di 11 ricoverati (anche se per il Gores, tecnicamente, tali non sono e non rientrano nel conteggio in quanto in attesa di essere sistemati) al Pronto Soccorso di Civitanova. A Camerino erano due ma con altri tre in attesa di conoscere l’esito del tampone molecolare. Positivi bisognosi di cure ospedaliere (non si parla di paucisintomatici) che sono molto più giovani rispetto ad un anno fa. «Tenga presente che l’età media dei pazienti al Covid Hospital si aggira sui 50 anni - continua Daniela Corsi - e qui arrivano persone che necessitano di terapie assolutamente non banali, come ormai tutti sanno. Sì, l’età si è abbassata molto».
Un dato oggettivo che, più fonti mediche, spiegano con le varianti, in primis quella più diffusa, cioè l’inglese. «Dobbiamo però dire che la variante inglese non ha dimostrato una maggiore patogenicità. Cioè, chi si ammala di Covid con il virus mutato non è più grave di chi contrae quello che conosciamo da più di un anno. Non posso spingermi a dire neanche che la variante inglese riesca a colpire di più persone in giovane età. Sembra invece che sia maggiormente trasmissibile e questa sua maggiore contagiosità gli permetta di colpire più persone, tra cui più giovani rispetto a prima». Ma non c’è un interesse particolare a distinguere chi ha la variante e chi no. «Per noi non cambia nulla – continua la direttrice dell’Av3 – le terapie sono identiche così come identiche sono le misure di prevenzione (distanziamento, lavarsi le mani, dpi). Dunque sia dal punto di vista sociale che medico si agisce come prima. Per questo, dopo i primi sondaggi, non abbiamo più ritenuto significativo fare ulteriori analisi sui tamponi. Ed è stata dimostrata anche l’efficacia dei vaccini a disposizione su questa forma di variante».
«Dal 1 marzo iniziamo a vaccinare gli insegnanti e il personale scolastico – conclude Daniela Corsi – i punti di somministrazione sono gli stessi degli over 80. A macerata e Civitanova vaccineremo 70 insegnanti al giorno, con prenotazioni che si aggiungeranno a quelle degli anziani. A Camerino e San Severino contiamo di vaccinare 35 insegnanti al giorno».