Cannes non è un paese per donne: al Festival il maschio è padrone

Cannes non è un paese per donne: al Festival il maschio è padrone
di Gloria Satta
Lunedì 20 Maggio 2019, 09:02 - Ultimo agg. 11:55
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Cannes 2019 non è un paese per donne, largo ai mattatori. A dispetto delle marce, degli accordi, degli equilibri paritari diligentemente applicati a commissioni selezionatrici e giurie, malgrado il numero decisamente alto delle registe e il successo delle iniziative rosa (il collettivo Breaking Through The Lens è riuscito a far finanziare 10 progetti femminili) è un pugno di uomini-star ad alzare la temperatura di questa 72ma edizione. Almeno secondo il metro del divismo, una componente fondante del Festival che punta immancabilmente su bagni di folla e fanatismo cinefilo. E con Alain Delon, la temperatura della Croisette ieri è schizzata alle stelle.

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LACRIME E OVAZIONI
L'attore francese ha ricevuto in serata la Palma d'onore dalle mani dell'adorata figlia Anouchka ed è scoppiato in lacrime: «È la fine della mia carriera, della mia vita», ha sussurrato mentre la platea urlava «No, no!» esplodendo in una standing ovation di 10 minuti. A 83 anni, Delon sprigiona ancora un immenso carisma, anche erotico, e ha all'attivo una carriera leggendaria. «Accetto questa Palma non per me ma per i miei grandi maestri che non ci sono più. E sogno di lavorare con una regista», ha detto, «devo tutto alle donne che mi hanno obbligato a fare l'attore». Ma qualche giorno fa anche Antonio Banderas, star spagnola imbevuta del glamour di Hollywood, aveva scatenato l'entusiasmo della Croisette: a 58 anni è sempre un sex symbol e la sua struggente interpretazione in Dolor y Gloria di Pedro Almodòvar lo ha candidato a furor di Festival al premio come miglior attore di quest'anno. «Nel film ho messo tutto me stesso, anche il dolore che ho provato quando mi ha colpito un infarto», ha confessato l'attore, spezzando il cuore di tutti.
 


A FERRO E FUOCO
Non parliamo di quello che ci aspetta nei prossimi giorni: per contenere l'isterismo dei fan di Brad Pitt e Leonardo DiCaprio che domani accompagneranno Once Upon A Time in Hollywood, l'atteso film di Quentin Tarantino, verrà rinforzato il servizio d'ordine sulla Croisette che già ogni sera viene presa d'assalto dalla folla. Ma non è finita. Se non avesse dichiarato forfeit all'ultimo momento per motivi di salute (pare debba operarsi a una spalla), avrebbe messo a ferro e fuoco il Festival anche Diego Armando Maradona, protagonista del documentario di Asif Kapadia passato ieri fuori concorso: anche se sono lontani gli anni d'oro (e il film racconta quelli napoletani), il nome del campione argentino è sempre avvolto nel mito. Aggiungiamo il recente trionfo di Elton John al seguito di Rocketman: per consentire al cantante di esibirsi in coppia con l'attore Taron Egerton, suo alter ego nel bio-pic, è stata chiusa una porzione di Croisette. E sabato 25 il Festival si concluderà in bellezza nel segno dell'attore francese attualmente numero uno, sex symbol acclamato: Vincent Cassel, protagonista della commedia sociale di Nakache e Tolédano Hors Norme.

IN INDOCINA
In attesa di Tarantino e compagni, Delon ha dunque monopolizzato l'attenzione. Dominatore della platea durante la masterclass del mattino, disposto a scherzare («tutto qui?», ha esclamato davanti alla sala gremita e in preda a un entusiasmo da stadio), commosso nel ricordare gli amici scomparsi come l'amatissima Romy Schneider, ha dispensato aneddoti, retroscena, curiosità e commentato gli spezzoni dei suoi film come Il Gattopardo, Delitto in pieno sole, Mr. Klein. «A 17 anni andai a combattere in Indocina per dimenticare un'infanzia infelice».
Nel 1957 il debutto nel cinema: «Fu la moglie del regista Yves Allegret a insistere perché interpretatassi il film Godot. Non ero da buttare via», e nella sala parte il boato. Poi Delon diventa produttore «per essere il padrone dei miei film». Così, in La Piscina, riuscì ad imporre una Romy Schneider in disgrazia: «O lei o non si fa il film. E fu un grande successo». Le ovazioni seppelliscono le polemiche delle femministe americane che volevamo togliergli la Palma. «Io non recito, vivo», dice l'attore. E si protende verso i fan: «Vi devo tutto, senza di voi non sarei nessuno».
 

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